Francesco Muzzi: “Con la Lazio è stato Matrimonio a Prima Vista. Immobile…”

Uno dei protagonisti di Matrimonio a Prima Vista, tifosissimo della Lazio, si racconta in esclusiva ai nostri microfoni...
16.01.2022 13:00 di  Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Martina Barnabei - Lalaziosiamonoi.it
Francesco Muzzi: “Con la Lazio è stato Matrimonio a Prima Vista. Immobile…”

La passione e l’amore per i colori biancocelesti lo hanno spinto a interrompere una tradizione di famiglia che parteggiava per i colori degli eterni rivali. Lo ha raccontato Francesco Muzzi, protagonista della sesta edizione del reality “Matrimonio a prima vista”, in esclusiva ai nostri microfoni. Queste le sue dichiarazioni: “Mio padre è tifosissimo della Roma e quindi mia madre mi diceva sempre, quando ero piccolo, “Tu devi essere della Roma”. Quando avevo otto anni mi diceva “Se non tifi Roma non ti compro quello”. Però a me piaceva la Lazio e crescendo poi, anche grazie al fidanzato di mia sorella maggiore anche lui laziale, ho confessato a mio padre l’amore per i colori biancocelesti e per lui è stato un colpo al cuore ma i colori del cielo sono quelli che sono. Purtroppo, allo stadio non riesco ad andare sempre per via del lavoro, ma seguo sempre la Lazio e appena posso vado, soprattutto nelle partite importanti”

Cosa pensi di Sarri? C’è qualcosa che ti ha colpito di lui?

“Mi piace perché mi ricorda quegli allenatori di quando da ragazzo giocavo a calcio. È l’allenatore vero quello che quando entrava in campo indossava sempre la tuta, il giacchetto invernale grosso e aveva la gomma da masticare. È uno verace, è il Mazzone di una volta. Carlo Mazzone per me è il Diego Armando Maradona degli allenatori. Sarri lo vedo un allenatore vero, vecchio stile è autentico che se lo incontri per strada ti parla di pallone perché vive di quello”

Sul momento che sta vivendo la squadra?

Come da un po’ di anni, penso che ci manchi la panchina. Abbiamo una grande squadra secondo me ma ci manca la panchina perché se togli quegli undici titolari hai un divario troppo ampio col resto dei giocatori. Per il momento la vedo una squadra da quarto posto. Noi dobbiamo cercare di essere più realistici e dire possiamo andare in Champions e arrivare a un punto del percorso. Non siamo come i cugini che fanno le videocassette su una partita che vincono. Sul mercato? Servirebbe, dal mio punto di vista, un rinforzo per ogni reparto. La Lazio il gioco ce l’ha e Sarri gli permette di giocare, ma ci vuole tempo perché non ha la bacchetta magica. Con uno sguardo al futuro magari possiamo puntare anche a qualcosa di più ma per il momento dobbiamo lavorare ancora molto”

Qual è il giocatore che ti ha sorpreso di più?

“Penso che un grande giocatore non lo vedi dalla partita singola ma dalla continuità e questo lo rivedo in Ciro Immobile. Secondo me il suo essere costante e dedito al lavoro dipende anche dal fatto che alle spalle ha una grande famiglia. L’ho ringraziato in una storia perché mi ha regalato una maglia con la dedica, che ho incorniciato ed è nel mio studio appesa. È presente in tutte le storie che pubblico sul mio profilo Instagram, è sempre con me. Lo ringrazio perché è stato davvero gentile. Lo seguo molto anche sui social perché mi piace il suo modo di raccontare la sua vita che è molto normale, molto più simile a noi. Mi è dispiaciuto molto quando è stato attaccato in Nazionale. Lui è un cecchino dove tira, segna e a volte capita che non riesce a dare il meglio ma siamo umani. Resta comunque una garanzia in campo”

Che cos’è per te la Lazio?

“Per me la Lazio è Nesta, Cragnotti, Verón e Salas. Quella dello scudetto e della Coppa delle Coppe, è stata una grande Lazio che ci ha invidiato tutto il mondo. Sono stato fortunato perché l’ho vissuta e oggi raccontarla ai giovani è difficile far capire la sua grandezza. Non lo dico da laziale ma era un dato di fatto, eravamo i più forti. Mi auguro che possa esserci in futuro una Lazio grande così. Questo è uno dei ricordi più belli che ho se penso alla Lazio e quando Nesta andò via, ero un ragazzino, mi dispiacque moltissimo. Purtroppo, andò così”

Ci vuole coraggio a prendere una decisione del genere, di sposarsi al buio. Cosa ti ha spinto a fare questa esperienza?

“Io ero un appassionato di Matrimonio a prima vista e lo vedevo sempre con mia mamma. Un giorno decisi di mandare una mail, per provarci. Non è stato semplice perché prima devi fare dei provini e gli incontri avvengono a Milano, sono quattro provini per la selezione. La passione che ho per il programma però mi ha spinto a provarci. La cosa che mi faceva tanta paura era che nessuno rimanesse realmente sposato dopo il programma. Dentro di me ero pronto al peggio, sembrava già tanto essere stato selezionato figurarsi poi uscire e rimanere anche sposato. Mi sembrava impossibile. Invece è stato bellissimo, io dicevo sempre che nella vita non mi sarei mai sposato poi in piena pandemia è successo che l’ho fatto due volte”

Quando hai saputo di essere stato scelto?

“La prima cosa che mi hanno chiesto è stata se fossi ancora single e io risposi “Io o mi sposo a matrimonio a prima vista o non mi sposo più”. Quando ho saputo che ero stato scelto Nada me lo disse “Sei sicuro?” e io confermai questo mio pensiero. E lì, gli psicologi mi dissero che avevano trovato la moglie per me. In quel preciso istante sono andato in panico totale. Finché fai i provini e non sai se vieni preso non ci credi, quando ho scoperto che eravamo rimasti in cinque ho pensato che in realtà non sarei arrivato fino in fondo e sarei tornato a casa con un sogno infranto e invece poi è andato tutto per il meglio. Ci vuole un pizzico di follia per fare questa esperienza, un attimo prima sei single e dopo una settimana ti ritrovi sposato con una persona accanto di cui non sai niente. Un’esperienza unica”

Il percorso con Martina?

“Le coppie che sono andate benissimo il giorno del matrimonio sono scoppiate prima del giorno della scelta. Io e Martina siamo partiti molto lentamente con le nostre paure, la prima volta che mi ha visto le è preso un colpo ma poi piano piano ci siamo conosciuti e alla fine siamo l’unica coppia che è rimasta sposata. Ci hanno soprannominato Sandra e Raimondo per la nostra simpatia e per i nostri battibecchi. Per quanto riguarda gli altri ragazzi con cui abbiamo condiviso l’esperienza ti dico che Salvo, Santa e Fabio sono stati i miei testimoni di nozze al matrimonio di conferma”

“Con Martina segui le partite?”

“Martina è della Lazio ma non segue molto il calcio mentre mia suocera, che si chiama Fiorella, è molto appassionata. È tifosissima della Lazio quindi con lei vado d’accordo, sono fortunato”.

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