Lazio, capitan Olive: "Quante bugie dette a Collina, Conte mi ha tolto il saluto..."

14.05.2020 21:04 di  Carlo Roscito  Twitter:    vedi letture
Fonte: Carlo Roscito - Lalaziosiamonoi.it
Lazio, capitan Olive: "Quante bugie dette a Collina, Conte mi ha tolto il saluto..."

Vent'anni dopo, ricordi dall'Olimpico e dal "Curi", sotto al diluvio universale. Renato Olive, capitano del Perugia nel 2000, ha raccontato ai microfoni di Radio Incontro Olympia quello storico 14 maggio. Dal mancato passaggio alla Lazio alle bugie raccontate durante i sopralluoghi con Antonio Conte e Pierluigi Collina: “Sono stato vicino alla Lazio nel ’93, ero ragazzino e giocavo col Lecce. Un incidente stradale ha compromesso il mio passaggio in biancoceleste. Ero giovane, ho avuto il tempo per riprendermi. Fui accostato alla Lazio anche dopo quella partita con la Juve. Che ricordo del 14 maggio 2000? Intanto, al contrario di quanto pensino in tanti, ci provammo anche l’anno prima contro il Milan. Abbiati fece una prodezza su Bucchi all’80’, avessimo segnato lì non so se i rossoneri sarebbero riusciti a vincere. Gaucci si arrabbiò tantissimo dopo la gara e ci spedì in Giappone… Contro la Juventus vincemmo in modo incredibile, il campo ci aiutò visto il valore tecnico dei bianconeri, che comunque non stavano vivendo un grande momento di forma. Noi abbiamo sfruttato le loro difficoltà".

SOPRALLUOGHI. “Collina chiamò me e Conte, capitano della Juve, per il primo sopralluogo. La palla non rimbalzava per niente, non si muoveva. Era una piscina. Io, che avevo alle spalle la pressione di Gaucci, dissi tante per tante “Vedete, rimbalza! Si può giocare…”. Fa ridere come espressione, ma ognuno tirava l’acqua al proprio mulina. Io dissi qualche bugia per riprendere la partita. Collina comunque non si fece condizionare da me, era un grande arbitro, gestì alla grande la situazione. Un altro arbitro si sarebbe chiuso dentro lo spogliatoio a doppia mandata".

IL MANCATO SALUTO. "Conte ci rimase malissimo, avevamo un ottimo rapporto, poi da quel giorno non mi ha più salutato per tanti anni. Ora che è allenatore ha smaltito un po’ la rabbia. E aggiungo una cosa: quell’estate venni ceduto al Bologna, la prima amichevole fu proprio contro la Juve. Vincemmo 1-0 con un mio gol di testa. Mi riempirono di falli, Ferrara me ne fece uno da strappare il cartellino, altro che rosso. Fece stretching sulla mia schiena…”.