Lazio, il dott. Pulcini: "Stop al campionato non fermerà il virus, puntare a immunità di gregge"

La lunga intervista del medico sociale della Lazio Ivo Pulcini in merito alla situazione che sta vivendo il mondo del calcio a causa del Covid
08.10.2020 15:21 di  Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Jessica Reatini
Lazio, il dott. Pulcini: "Stop al campionato non fermerà il virus, puntare a immunità di gregge"

Il medico sociale della Lazio e anche membro del Comitato scientifico della pallacanaestro, il dottor Ivo Pulcini, ha rilasciato una lunga intervista a TPI in cui parla della situazione attuale legata al coronavirus e di un possibile rimedio per non cadere nel caos assoluto: "Possono anche fermare il campionato di calcio, ma il Coronavirus resta in circolazione se non si fa anche altro”.

SERIE A - "Il mio timore è che, se verranno applicate tutte le norme alla lettera, il campionato verrà interrotto. Come medico, ma anche come cittadino, mi pongo delle domande: in generale in Italia possono essere introdotte nuove restrizioni, persino un nuovo lockdown, ma il Coronavirus così non viene debellato. Rimane in circolo. Non c’è una soluzione all’orizzonte, se non un vaccino". 

IMMUNITA' DI GREGGE - "Sicuramente è una soluzione al Coronavirus. Certo, ovviamente con prudenza, utilizzando le mascherine e rispettando tutti i provvedimenti di Governo e Cts. Però serve una soluzione alternativa ai lockdown. Bisogna sfruttare il momento: il virus oggi è meno aggressivo e anche le temperature di questo periodo aiutano. Se poi la situazione ricoveri e terapie intensive diventasse insostenibile, allora si imporrebbe un lockdown. Io del Cts mi fido ciecamente, ma un Governo dovrebbe anche avvalersi di altri pareri e poi decidere. Bisogna restituire alla medicina la sua centralità".

TAMPONI - "In generale, io sono d’accordo a farli per tutelare la salute. Però, visto che tutte le squadre fanno i tamponi, quando si trova un positivo non si può bloccare tutto. Si impone l’isolamento, poi si ripete il tampone: se negativo, si torna a giocare. Punto. Quando dico che i medici dovrebbero avere più autonomia, però, intendo dire che dovrebbero poter decidere ogni quanto tempo far fare i tamponi ai propri calciatori. Anche perché si tratta di un test oneroso, ma anche molto fastidioso per gli atleti".

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