Petizione ripartenza, Trane: "Sostenerla è importante. Scudetto 1915? Speriamo arrivi presto"

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Continua il fervente dibattito sulla ripresa della Serie A. Il calcio attende, trovare un compromesso per ripartire è l'obiettivo comune. In esclusiva ai microfoni de Lalaziosiamonoi.it è intervenuto l'avv. Trane, presidente del Centro Studi Nove Gennaio Millenovecento. Diversi i temi affrontati, dalla petizione per far ripartire il campionato, all'attività svolta in questi anni per assegnare lo Scudetto del 1915 alla Lazio: “La petizione è importante e la sosteniamo. Io faccio parte del Comitato Consumatori con l’avv. Mignogna, ne abbiamo parlato a lungo di questa situazione. Siamo favorevoli alla ripresa del campionato, ovviamente nel rispetto di tutte le norme di sicurezza e dei protocolli che verranno approvati. La possibile data è stata fissata per il 13 giugno, speriamo non accada nulla e che la curva epidemiologica continui a scendere. Sarebbe fondamentale concludere la stagione, per una serie di motivi. Il Paese è in crisi per il lockdown, il calcio è la terza azienda nazionale, produce reddito e paga miliardi di tasse allo stato italiano. Inoltre dà da mangiare a tante persone: non pensiamo ai giocatori, ma a tutti quelli che lavorano in questo ambiente. È un motore che deve rimettersi in moto per il bene di tutti, sempre nella massima sicurezza. Da domani riapriranno tutti gli esercizi commerciali, non vedo perché non possa farlo il calcio. Ci eravamo preoccupati per le dichiarazioni del ministro Spadafora, sembrava esserci un pregiudizio ideologico e quasi politico nei confronti di questo sport”.
SCUDETTO 1915 - “Sono il presidente del Centro Studi Nove Gennaio Millenovecento, un’associazione culturale che tra l’altro il 19 maggio compie 10 anni dalla formale costituzione con l’atto notarile. Da sempre abbiamo sostenuto la petizione proposta dall’avv. Mignogna, che ormai è al quinto anno. È stata sottoscritta da più di 35.000 persone, fondata su documenti che nel corso di questo tempo sono aumentati. Si tratta di materiale che sottolinea il diritto della Lazio di ottenere lo Scudetto del 1915, si è riuscito a dimostrare come non ci sia né negli archivi della FIGC né in quelli del Genoa un provvedimento formale di assegnazione del titolo di quell’anno. C’è una relazione depositata in Federazione composta da qualche migliaio di pagine, nel 2016 abbiamo anche ottenuto un primo parere favorevole da parte di una commissione. Ora è stata nominata un’altra commissione, non abbiamo ancora il risultato di quanto elaborato da quest’ultima. Si dice che anche questa comunque abbia appurato che quella documentazione è esauriente, la speranza è che prima o poi arrivi questo Scudetto. Certo, questo è un paese strano: 5 anni per decidere sulla questione”.
CENTRO STUDI NOVE GENNAIO MILLENOVECENTO - “Noi siamo un gruppo di una decina di amici, con la passione della Lazio. Quasi per scherzo abbiamo cominciato ognuno per conto suo, poi ci siamo ritrovati e abbiamo iniziato a lavorare insieme. Da quel momento, in 10 anni, abbiamo raccolto quasi 250.000 tra fotografie e documenti, tutti digitalizzati. Abbiamo un archivio digitale molto completo. Ci sono scoperte di cui andiamo particolarmente fieri, come quella dei fondatori presenti in Piazza della Libertà. Si sono perse le tracce di 3 di questi, in quanto emigrati all’estero. Il primo era Luigi Bigiarelli, emigrato nel 1902 a Bruxelles. Non si sapeva dove fosse la sua sepoltura, così ci siamo messi a cercare. Grazie a un documento originale che abbiamo comprato in Francia, una fattura commerciale dell’attività dei Bigiarelli, siamo risaliti all’indirizzo in cui i fratelli abitavano. Alla fine abbiamo scoperto la reale data del decesso, avvenuto il 16 marzo del 1908 a causa di una polmonite. Abbiamo identificato il cimitero a Bruxelles in cui era sepolto, la tomba non c’era più in quanto era stato revocato il diritto di averla. La Lazio ha fatto fare una lapide, abbiamo reso omaggio a Luigi Bigiarelli. Poi c’era Alberto Mesones, emigrato prima in Sud America e poi in Sud Africa. Abbiamo ricostruito anche la sua storia. E Infine quella di Giacomo Bigiarelli, che dicevano fosse morto di spagnola prima del fratello. Invece abbiamo appreso, dopo una ricerca di 3 o 4 anni, che era emigrato nel 1909 prima negli Stati Uniti, poi in Canada. Abbiamo scoperto che aveva cambiato nome, morendo poi a 85 anni nel 1962 a Montreal”.
LAZIO - “Mi aspetto molto da questa squadra, anche se sono consapevole che inizierà un altro campionato. Secondo me la Lazio ha espresso il miglior calcio, soprattutto giocava con la mente libera, tutti i giocatori erano entrati in forma. Confido in questo, l’obiettivo minimo è mantenere la qualificazione in Champions League. Se si giocheranno le partite che mancano dobbiamo sperare di avere un’altra gioia a 20 anni di distanza dal 2000. La Lazio ha sempre vinto in annate particolari e movimentate, proprio come questa".
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