Roma - Fiorentina, l'ex arbitro Marelli: "Non mi stupisce il mancato intervento del Var, vi spiego..."

L'ex arbitro Luca Marelli, direttamente sul proprio profilo Twitter, ha analizzato nel dettaglio la decisione dell'arbitro Chiffi di assegnare il tiro dagli undici metri alla Roma nella partita di ieri contro la Fiorentina: "Partiamo dalla fine, il contatto Dzeko-Terracciano. Bisogna smettere di pensare che un pallone non più "giocabile" sia sufficiente per giustificare qualsiasi contatto in qualsiasi zona del campo. È un concetto semplicemente assurdo, un po' come la disponibilità del pallone (di cui è fratello gemello). Esempio estremo: un calciatore, col pallone a centrocampo, tira un pugno ad un avversario in area di rigore. Dobbiamo pensare che non debba essere punito con calcio di rigore ed espulsione perché il pallone non è più giocabile o disponibile (dato che sono due definizioni identiche)? Ovviamente no".
TOCCO DELL'ARBITRO - "Il pallone non è considerato in gioco "se tocca un ufficiale di gara (l'arbitro, in questo caso) e (...) una squadra inizia un'azione d'attacco promettente". Naturalmente è una decisione dell'arbitro, non certo un episodio che possa portare alla ripetizione della partita: non è un errore tecnico, è un errore valutativo. Gli errori tecnici sono ben altri. Non è vero che l'arbitro deve interrompere sempre l'azione nel caso in cui tocchi il pallone: ennesima sciocchezza di chi non mai aperto un regolamento o non lo apre dai tempi di Romolo e Remo. L'arbitro deve interrompere il gioco nel caso in cui ciò determini il cambio di possesso (e non è questo il caso) oppure propizi un attacco promettente. Ecco, questo è il punto: Chiffi ha propiziato un attacco promettente. Per definizione un'azione al limite dell'area di rigore è certamente da considerarsi "promettente" ed in questo caso, dopo il tiro dell'attaccante, si è concretizzato un episodio da calcio di rigore, la più promettente possibile delle azioni d'attacco. Il punto è che il pallone toccato dall'arbitro non ha cambiato possesso ed è rimasto alla Roma ma c'è un ma. Senza quella deviazione, Perez avrebbe potuto controllare il pallone in una zona del campo più arretrata, probabilmente perdendo un tempo di gioco a causa di un controllo più difficoltoso e di una coordinazione più macchinosa".
CAPITOLO VAR - "Possiamo ritenere il tocco di Chiffi come un grave ed evidente errore. Materia molto più complessa di quel che si pensi. Il VAR ha dovuto affrontare questo ragionamento: "se Chiffi non avesse toccato il pallone, Perez avrebbe ugualmente tirato in porta in quel modo?". Prima di arrivare a tirare le conclusioni, riflettete un attimo. La risposta è banale: "non lo so". Ed è proprio in questa risposta il mancato intervento del VAR: sicuramente il dubbio c'è ma non un chiaro ed evidente errore. Motivo per cui non sono stupito del mancato intervento VAR. Detto ciò, Chiffi doveva interrompere il gioco e consegnare il pallone alla Roma al limite dell'area: se anche qualche dubbio sussista, in questi casi un minimo di "furbizia" arbitrale evita l'eventualità di crearsi problemi facilmente aggirabili".