Ronaldo sull'infortunio all'Olimpico contro la Lazio: "Dopo 18 anni non riesco a guardare quella scena"

Pubblicato il 10/06 alle ore 23:14
11.06.2018 07:20 di  Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Ronaldo sull'infortunio all'Olimpico contro la Lazio: "Dopo 18 anni non riesco a guardare quella scena"

Del 12 aprile del 2000 la Lazio ha solamente dei bei ricordi. Fu il giorno del match di andata della finale di Coppa Italia contro l'Inter. Lo stesso in cui, dopo il gol di Seedorf riuscì a ribaltare il risultato grazie alle reti di Nedved e Simeone. Sempre in quel mercoledì di primavera mise un'ipoteca sul trofeo che da lì a poco più di un mese avrebbe vinto. Per Ronaldo invece, che all'epoca era uno dei leader assoluti della formazione nerazzurra, il 12 aprile del 2000 è una data che volentieri vorrebbe veder sparire dal calendario dei ricordi. Erano trascorsi appena sei minuti dal suo rientro in campo dopo un infortunio al ginocchio che lo aveva costretto a sei mesi di recupero. La sorte fu malvagia: il brasiliano si accasciò a terra mentre cercava di realizzare una delle sue prodezze. Il dolore, fisico e morale, fu immenso. Ronaldo se ne ricorda ancora oggi e lo racconta nell'intervista rilasciata a Four Four Two: "Anche adesso, a 18 anni di distanza, non riesco a guardare quella scena. Ogni volta che so che sta per essere mostrata in televisione, mi assicuro di distogliere lo sguardo. Quando vedo quelle immagini, è come se il dolore mi stesse attraversando di nuovo. Stranamente, quel momento probabilmente ha plasmato il mio personaggio e mi ha reso un uomo migliore più di ogni altro. Tutto quello che avevo passato per tornare in campo era un test che sapevo che avrei dovuto combattere per passare. Era il mio primo ritorno dopo aver passato i precedenti sei mesi a riprendermi da un intervento chirurgico minore, e l’ultima cosa che mi aspettavo era di farmi nuovamente male così presto. Ma nell’aprile del 2000 sono stato costretto ad avere un intervento chirurgico più complicato e il processo di recupero è stato molto più lungo. In quel momento, mi sentivo come se il mio intero mondo stesse cadendo a pezzi. Non ci potevo credere”.