SFS22| Bertolini: “Questa l'importanza della Nazionale e del movimento"

28.09.2022 11:01 di  Martina Barnabei  Twitter:    vedi letture
SFS22| Bertolini: “Questa l'importanza della Nazionale e del movimento"

È in corso allo Stadio Olimpico il Social Football Summit. Tra gli interventi della mattina che hanno dato avvio a questa seconda giornata, quello della ct della Nazionale Femminile Milena Bertolini. Diversi i temi affrontati, dalla delusione dell’Europeo alla conquista della qualificazione al Mondiale del 2023, soffermandosi anche sull’importanza del movimento. Queste le parole: “ Cosa ha significato il Mondiale del 2019? Per noi è stato un momento importantissimo, perché l’Italia ha conosciuto il calcio femminile. Abbiamo fatto un grande mondiale perché avevamo delle grandissime motivazioni, volevamo farci conoscere. È un calcio piacevole che può dare tanto al movimento, ci siamo portate dentro tante sofferenze”

MONDIALE 2023 - “La qualificazione al Mondiale è qualcosa di importantissimo e straordinario per la crescita del movimento. Solo partecipando a queste competizioni dai la possibilità alle ragazze di fare esperienze di livello. Non è stato facile perché venivamo da un Europeo non fatto bene. La squadra non si è riuscita ad esprimere in campo, abbiamo incontrato squadre come la Francia che è avanti anni anche progettualmente e sicuramente le prestazioni non sono state positive. Ripartire con due partite fondamentali per andare al Mondiale non è stato facile perché ti porti dietro le scorie, ma devo dire che siamo state brave. Le giocatori hanno mostrato senso di responsabilità, è stato difficile perché a livello internazionale non c’è niente di scontato ma è stato bellissimo”

PROFESSIONISMO - “È stato un passaggio fondamentale altrimenti noi non saremmo state competitive come negli altri paesi in cui è assodato da anni. Il fatto che sia partito dal calcio mi fa piacere, ma è un qualcosa di importante per noi e in generale per lo sport femminile. Deve essere da esempio per tutte le altre federazioni. Gli effetti si potranno vedere tra qualche anno, ma adesso si ha una visione di sviluppo di crescita del movimento. Le nazionali forti hanno più giocatrici anche perché ne hanno la possibilità, sta cambiando la concezione del calcio e adesso paradossalmente sono più le bambine che vogliono giocare a calcio rispetto ai maschietti. Aumentare la base e incide anche sull’assetto culturale. È un dato oggettivo, ancora adesso nell’italiano medio il pensiero che una donna gioca a calcio è qualcosa di strano. Come fai? Attraverso azioni a 360 gradi, aumentando la base. Il mondo social è importante e anche quello dei media per raccontare questo movimento. In una partita di calcio femminile ritrovi i valori dello sport”

MOVIMENTO - “La nazionale ha un valore importantissimo, fa il movimento. Le giocatrici con il loro modo di comportarsi e giocare sono le testimonial. È fondamentale che ci siano squadre miste prima che femminili, per motivi culturali. Questa cosa incide molto anche al livello tecnico”

RUOLO - “Vedere una donna allenare in A o in B? Personalmente possiamo farlo assolutamente, ma è chiaro che si va sul piano culturale. Auspico che ci sia il più presto possibile una donna che possa allenare a livello professionistico o fare parte di uno staff. Il trend è questo: ci sono sempre meno donne che allenano nel calcio femminile. Poniamoci questo problema, i numeri sono impietosi. In Serie A su dieci squadre e quaranta ruoli, ci sono 2 donne. In Serie B ci sono due donne, in Primavera forse una”

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