Superlega, l'avv. Capello: "Non vedo club esclusi dalle coppe in corso"

19.04.2021 19:05 di Alessandro Vittori Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Superlega, l'avv. Capello: "Non vedo club esclusi dalle coppe in corso"

Ai microfoni di Sky Sport 24 l'avvocato Pierfilippo Capello ha risposto ad alcune domande sullo scenario attuale dopo la nascita della Superlega. Le sue parole: "Quello che sta succedendo non è novità assoluta. L'Eurolega di basket è esattamente questo: una società creata diversi anni fa dalle principali squadre che giocano la loro coppa in autonomia. Se si può contrastare in qualche modo? È complicato. Bisogna capire quali strumenti hanno a disposizione Fifa e Uefa. A livello di federazioni nazionali e di Lega il rapporto è più diretto. C'è da capire se questo comportamento può essere considerato, non tanto la violazione di una norma specifica, ma la violazione dei principi che sono alla base dei rapporti stessi. A livello di governi la posizione è invece più che altro politica, non vedo possibilità di intervento degli organi esecutivi".

GIOCATORI ESCLUSI DALLE NAZIONALI - "Nel momento in cui la federazione ritiene illecito il comportamento di un club, il giocatore potrebbe rifiutarsi di prenderne parte. Facciamo un esempio: se una società chiedesse a un calciatore di utilizzare sostanze dopanti, il calciatore stesso potrebbe rifiutarsi. Allo stesso modo, se le federazioni riuscissero a dimostrare che questa Superlega è illecita dal punto di vista sportivo, allora il giocatore si troverebbe nella situazione si scegliere: seguire il proprio datore di lavoro o meno. Già in queste ore, molti procuratori stanno chiedendo ai loro avvocati di iniziare a ragionare su quali clausole inserire nei contratti che verranno conclusi coi club".

ESTROMISSIONE IMMEDIATA DEI CLUB? - "Non vedo in questo momento una ragione per farlo, come ad esempio escludere il Real dalla Champions attuale. Il comportamento potrebbe sì portare a delle sanzioni, ma non inciderebbe sul diritto a partecipare a queste competizioni (la Champions e l'Europa League in corso, ndr), che si stanno svolgendo e a cui ci si è qualificati in maniera legittima. A meno che l'Uefa non trovi una leva giuridica per escludere queste squadre da qualsiasi competizione, ma dovrebbe essere una decisione retroattiva o quantomeno immediata. Lo vedo complicato".

DUE SQUADRE - "Nella pallanuoto c'è l'esempio della Pro Recco, che fino a pochi anni fa aveva due squadre, una per la Champions League e una per il campionato italiano, sostanzialmente differenti. Normalmente quando si prendono queste decisioni strategiche si fa il lavoro del cosiddetto 'what if'. Cioè ci si mette dalla parte opposta e ci si domanda cosa farebbero Uefa e Fifa come reazione. Sicuramente questi club hanno considerato tutte le ipotesi, come le possibili esclusioni. Se sono andati avanti è perché si sentono forti".

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