WOMEN | Lazio, Piemonte: "Ho iniziato a 5 anni, mio padre non voleva ma ora..."

Martina Piemonte, arrivata nella Capitale nel corso della finestra estiva di mercato dall'Everton, sta vivendo da protagonista questa prima stagione con la maglia della Lazio Women. L'attaccante si è raccontata in un'intervista a Leggo partendo dalla sua infanzia fino ad arrivare al presente, affrontando dei temi a lei molto cari.
I primi calci al pallone, ha raccontato, li ha dati all'età di cinque anni nel giardinetto di fronte casa giocando col cugino. L'unico della famiglia che praticava questo sport. Sin da piccola non è stato tutto rose e fiori e ha imparato presto a fare i conti col pregiudizio presente nell'ambiente: "Mio padre non voleva che io giocassi a calcio, essendo una donna. Adesso, mio padre è il mio più grande tifoso, ha visto che sono felice ed è orgoglioso di me".
La carriera è iniziata a Verona, "All'inizio non ci pagavano e lavoravo come barista la sera per mantenermi. Non è stato facile" ha spiegato. Ora le cose sono cambiate grazie all'introduzione del professionismo anche nel mondo del calcio femminile che lei stessa ha definito "un punto di partenza". Le disparità però sono ancora presenti e lo stipendio è solo uno dei modi in cui si manifestano, il guadagno di una calciatrice è paragonabile a quello di un giocatore di Serie C.
"La differenza - ha sottolineato - è principalmente mediatica e quindi economica. Non abbiamo la stessa retribuzione perché non abbiamo lo stesso seguito, non ci sono gli stessi introiti". L'obiettivo della parità però non è irraggiungibile e l'album panini rappresenta un primo passo nonostante ci siano voluti anni. "Non mi vengono le parole, è un momento storico che ci ricorderemo, regala alle bambine la possibilità di sognare e ci fa conoscere anche dai bambini - ha commentato con orgoglio - Il calcio è calcio, non ci sono differenze, se non nel ritmo, è un calcio genuino e pieno di passione. Anche il nostro".