Lazio-Feyenoord, la storia chiama: esserci è fondamentale

La partita contro il Feyenoord è importante per il presente, per il futuro e per la storia europea del club. La Lazio ha bisogno della sua gente.
06.11.2023 12:35 di  Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Lazio-Feyenoord, la storia chiama: esserci è fondamentale
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Sarri ha chiesto l’aiuto del pubblico: “Vorrei che l’Olimpico fosse un inferno”, ha detto dopo la sconfitta di Bologna. Il tecnico ha rimarcato il clima respirato nelle ultime due sfide al De Kuip, clima ostile, rovente, capace di diventare un fattore anche per le squadre in campo. Sarri vorrebbe un Olimpico furente, traboccante entusiasmo e adrenalina, capace di dare la scossa emotiva a una squadra fin qui davvero troppo altalenante e ancora incapace di trovare continuità. Soprattutto mentale. La Lazio, contro il Feyenoord, si gioca una bella fetta di Champions League. Vincere vorrebbe tornare davanti agli olandesi in classifica, staccarli di un punto, con all’orizzonte un’altra sfida interna, quella contro il Celtic in programma il prossimo 28 novembre. La Lazio deve reagire, il secondo tempo di Bologna è stato sconcertante, nessun tiro in porta, reazione nulla al gol di Ferguson. I biancocelesti stanno mostrando tante difficoltà nell’andare in gol. È necessaria una scossa, la Lazio deve ritrovarsi, il Feyenoord può essere l’occasione giusta, anche per non entrare in una spirale negativa in vista del derby. 

ESSERCI - Ma quel che conta oggi è la sfida contro gli olandesi, perché vale per la Champions, per la storia e per il futuro. E conta anche per restituire al Feyenoord le delusioni sofferte al De Kuip, ma pure quel clima ostile - con ampi tratti di becerume - che i tifosi del club di Rotterdam hanno proposto prima l’anno scorso e poi due settimane fa. Bicchieri ricolmi d’urina, insulti, striscioni contro Sarri, per non farsi mancare nulla nel ventaglio dell’idiozia. Per questo l’Olimpico dovrebbe presentarsi come una bolgia, per spingere la Lazio, per far tremare le gambe al Feyenoord, per sovrastare e cancellare ogni velleità olandese, per essere davvero il dodicesimo in campo.  Finora sono 32 mila i tifosi attesi all'Olimpico, troppo pochi per un appuntamento del genere. “Mister facce entrà”, recita un vecchio coro della Nord. Basterebbe esserci, esserci davvero, con la voce, con la voglia di essere determinanti, perché lo stadio e il calcio si vivono, come scrive Nick Hornby in Febbre a 90° “il fatto che per te è così importante, che il casino che hai fatto è stato un momento cruciale in tutto questo rende la cosa speciale, perché sei stato decisivo come e quanto i giocatori, e se tu non ci fossi stato a chi fregherebbe niente del calcio?”. Cosa sarebbe il calcio senza l’amore dei tifosi? Cosa sarebbe la Lazio senza il suo popolo? Ma cos’è il suo popolo se non risponde presente in una partita del genere? Esserci, perché è l’unico posto dove si deve stare se ci si professa laziali, perché non si può essere altrove, perché chi può non deve mancare. Perché è la Lazio che chiama. E chi ama la Lazio non può non rispondere presente.