Lazio, Fabiani: "Società snella? Presto novità nella comunicazione. Ma penso che..."

16.05.2024 21:00 di  Niccolò Di Leo  Twitter:    vedi letture
Lazio, Fabiani: "Società snella? Presto novità nella comunicazione. Ma penso che..."
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© foto di Dario Fico/TuttoSalernitana.com

Tra le critiche mosse con maggiore frequenza nei confronti della Lazio c'è quella di essere una società composta da poche persone piene di compiti e impegni. Tra quelli che, almeno all'apparenza, possiedono maggiori responsabilità e 'obblighi' c'è il direttore sportivo Angelo Fabiani che, però, intervenuto ai microfoni di Radiosei ha sottolineato come una struttura societaria 'più snella' sia in realtà più funzionale di una composta da un gran numero di individui:

"Per quanto riguarda la comunicazione stiamo ultimando gli studi a Formello, a fine anno ci sarà una novità in merito a un addetto stampa che credo verrà dal mondo del calcio. Inutile prendere qualcuno che si è occupato politica aziendale. Sulle altre figure… io sono 30 anni che faccio questo mestiere. Più una struttura è snella, più è funzionale, più figure ci sono più c’è il rischio di accavallarsi. Il ruolo del direttore sportivo è stato reinventato negli ultimi anni e non solo da un punto di vista della governance della società. Io lavoro tutto il giorno a Formello per avere tutto sotto controllo. La Lazio ha ottimi collaboratori che hanno capito che il loro ruolo è di predisposizione verso la società. Per mettere dentro figure nuove bisogna anche capire se il carattere è funzionale. Tutto concentrato su di me? Non è vero, c’è un allenatore che si occupa della parte tecnica e molte altre persone. Abbiamo un segretario importante come Calveri. Davanti ai microfoni ci sono andato anche io, come dopo la partita giocata a Torino contro la Juventus. Da questo punto di vista ho l’esperienza per gestire situazioni complicate. Se ognuno fa il suo non c’è bisogno di altri figure, poi se dobbiamo farlo per accontentare chissà chi… la Lazio si sa difendere da sola, io non permetterò mai che nessuno possa prendere in giro i sentimenti della società".

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