Lazio, post lockdown da incubo: i numeri sono da metà classifica. E il confronto con le altre è impietoso

La squadra di Inzaghi, dopo lo stop forzato, ha perso entusiasmo e idee, quella macchina perfetta che sognava lo Scudetto s'è rotta...
17.12.2020 07:00 di  Marco Valerio Bava  Twitter:    vedi letture
Fonte: MarcoValerio Bava-Lalaziosiamonoi.it
Lazio, post lockdown da incubo: i numeri sono da metà classifica. E il confronto con le altre è impietoso
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Dimenticatevi la Lazio pre lockdown, macchina praticamente perfetta capace di inanellare 21 risultati utili consecutivi (17 vittorie e 4 pareggi) e portarsi a ridosso della vetta in campionato. Non c’è più, s’è volatilizzata. Quella di oggi è parente lontanissima, versione sbiadita, senza quelle idee, senza quell’entusiasmo, senza quella forza che l'aveva caratterizzata fino a febbraio. Il 2020 ha portato via un sogno, quello scudetto, accarezzato fino alla sospensione del campionato causa pandemia (un unicum nella storia), ma ha rotto anche un giocattolo che funzionava a meraviglia. Fatto sta che la Lazio s’è spenta, come se si fosse avvicinata troppo al sole e - come Icaro - avesse visto le sue ali di cera sciogliersi, facendola così piombare ineluttabilmente in mare, affogando tra le onde degli impegni ravvicinati, degli infortuni e forse di un mercato che poteva essere condotto diversamente. La Lazio post lockdown è preoccupantemente simile a se stessa. La breve pausa estiva non ha cambiato lo spartito. La squadra insegue un gioco che non riesce più a mettere in pratica, subisce gol costantemente, segna meno di quanto faceva prima, va spesso sotto ed è costretta a rimontare, spendendo tante energie fisiche e mentali. I numeri atterriscono, lasciano senza parole, soprattutto pensando a quello che era stata questa Lazio. Sei mesi da incubo in campionato, però, devono indurre a riflessioni e autocritica e né una e né l’altra s’odono dalle parti di Formello.

CONFRONTO - La Lazio tornata dallo stop forzato è in difficoltà, il cammino non è da squadra che punta alla Champions e nemmeno all’Europa League. Sono 24 le partite giocate in Serie A da giugno a oggi, i biancocelesti hanno messo insieme 10 vittorie, quattro pareggi e ben 10 sconfitte, per un totale di 34 punti. Hanno subito 40 gol e ne hanno segnati 38. La media punti dice 1.41 a partita, un ruolino che spalmato sulle 38 partite significa 53 punti. Negli ultimi campionati, con questo bottino, si chiudeva tra il nono e il decimo posto. Il dato è sconfortante, il confronto con le altre big è impietoso. La Juventus, nello stesso arco temporale, togliendo la vittoria a tavolino contro il Napoli e considerando quindi solo i risultati di campo, ha ottenuto 40 punti in 22 partite, media di 1.81 a match. La Vecchia Signora, tra le grandi, è quella che ha fatto peggio. Risalendo questa particolare classifica troviamo l’Atalanta: la Dea, da giugno a oggi ha vinto 13 gare, ne ha pareggiate cinque e ne ha perse quattro, ha messo quindi insieme 44 punti, dieci in più della Lazio, per una media di due punti a partita. C’è poi la Roma di Fonseca che, con il passaggio alla difesa a tre e il cambio di assetto tattico ha cambiato marcia e in 23 partite ha conquistato 47 punti, vincendone 14, pareggiandone cinque (compresa quella di Verona che, sul campo, era finita 0-0) e perdendone quattro. Sono 13 i punti in più della Lazio e la media è di 2.04 a match.

DIVARIO - Ancor meglio fanno Napoli e Inter, entrambe con una media di 2.13 punti a partita. I nerazzurri di Conte, in 23 gare, hanno messo insieme 49 punti, quindici in più dei biancocelesti di Inzaghi, per un totale di 14 vittorie, sette pareggi e due sconfitte. Il Napoli, invece, di partite ne ha giocate 22 (tolta quella con la Juve decisa dai tribunali), ne ha vinte 15, ne ha pareggiate due e ne ha perse cinque, totalizzando 47 punti. Meglio di tutti però fa il Milan con 17 successi, sei pareggi e nessuna sconfitta. La squadra di Pioli, da giugno, ha fatto 57 punti, 23 in più della Lazio, con una media super di 2.47 punti a partita. Insomma, Juventus a parte, il confronto con le altre è severo. Constatare che la Roma possa aver ottenuto 13 punti in più della Lazio (con una partita ancora da giocare) da giugno a oggi, deve fare riflettere. C’è questo divario tra le due rose? Ci sono 23 punti tra i biancocelesti e il Milan? Serve ritrovare smalto, orgoglio, risultati. Cullarsi sul quel che è stato non giova, anzi è un boomerang. Servono umiltà e voglia di tornare a remare tutti nella stessa direzione. 

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Pubblicato ieri alle 9