Bologna, Mihajlovic torna a parlare: "Grazie per l'affetto. Sono stato protetto"

Dopo mesi di silenzio, Mihajlovic torna a parlare. Nella conferenza stampa convocata a Casteldebole, Sinisa ha ringraziato tutti coloro che gli sono stati vicini in questi mesi e che lo hanno aiutato nella sua battaglia contro la leucemia: "In questi 4 mesi difficili ho conosciuto al Sant'Orsola medici straordinari, infermieri che mi hanno curato e sopportato: so che ho un carattere forte, difficile ma loro sono stati meravigliosi con me. Li ringrazio tutti di cuore, anche per la vicinanza alla mia famiglia (si interrompe per la commozione, ndr). Sono stati tutti fondamentali, senza di loro non avrei fatto quello che ho fatto. Passo la parola ai medici che devono tornare a salvare altre vite".
Durante il suo discorso di ringraziamento, irrompono a sorpresa i giocatori del Bologna che, attraverso Dzemaili, mandano un messaggio al proprio allenatore: "Dirti che ci sei mancato è poco. Siamo contentissimi che ti abbiamo ritrovato. Sappiamo che non sei molto contento di noi ma cercheremo di renderti di nuovo felice". Piena di ironia la risposta di Mihajlovic: "Ma non dovevate allenarvi voi? Fate di tutto pur di non allenarvi".
Dopo aver lasciato la parola ai medici, il dottor Cava e la dottoressa Bonifazi (che hanno spiegato la situazione clinica di Mihajlovic alla stampa), il tecnico del Bologna ha terminato i ringraziamenti: "Voglio ringraziare tutti quelli che hanno avuto un pensiero per me. Mi sono sentito molto protetto e voluto bene, sentendomi come parte di una famiglia. Poi volevo ringraziare tutti i tifosi e soprattutto i tifosi del Bologna che mi hanno fatto sentire come un fratello. Ringrazio anche la società in tutte le sue componenti perché sono stati unici, sin dal primo momento, non hanno mai messo in dubbio la mia permanenza qui. Grazie anche ai miei amici più stretti, uno particolare e più sentito alla mia famiglia. Mia moglie è stata tutti i giorni con me (ha la voce spezzata dal pianto, ndr) e mi ha dimostrato di essere fortunato: forse è l'unica persona al mondo che ha più palle di me. I miei figli sono la mia vita e quando c'era il problema di trovare un donatore hanno accettato di fare subito tutti gli esami del caso. Ho passato 4 mesi tosti, sono stato rinchiuso in una stanza d'ospedale da solo e il mio più grande desiderio era di prendere una boccata d'aria fresca. Non mi sono mai sentito un eroe, solo un uomo sì forte, con carattere ma sempre un uomo con tutte le sue fragilità. Voglio dire a tutti quelli che sono malati gravemente che non si devono sentire meno forti se non l'affrontano come me: non c'è da vergognarsi di aver paura, l'importante è non perdere mai la voglia di vivere. La leucemia è una malattia bastarda, ci vuole molta pazienza, bisogna ragionare giorno per giorno, per piccoli obiettivi. Non si deve mai perdere la voglia di combattere. Alla fine se sei forte e ci credi arriva il sole. Più il tempo passa più riprenderò le forze, ho perso 21 chili, prendo 19 pastiglie al giorno però li prendo perché bisogna farlo. Spero che dopo questa esperienza di uscire come un uomo migliore perché nella vita precedente la pazienza non era il mio forte ma oggi devo averla per forza. Guardo tutto in un'altra maniera, prendere una boccata d'aria diventa una cosa bellissima".
Mihajlovic ha parlato anche di calcio: "Ora però non voglio parlare più di malattia ma di calcio. Sapevo che avrei condizionato la squadra, la classifica, l'atteggiamento, le partite giocate: è normale. Ma non volevo che questo diventasse una scusa. Giocatori e staff sanno quanto gli voglio bene ma mi aspettavo di più da loro. Ho cercato sempre di essere presente, in ogni modo possibile, facendo sacrifici, speravo di vedere in campo un po' di forza e sacrificio ma non sempre è successo. Vi devo dire che sono incazzato nero per i risultati, per il gioco, per l'atteggiamento. Da adesso in poi bisogna dare il 200% e abbiamo già cominciato: dobbiamo riprendere la normalità e fare punti. Chi non si rimette in carreggiata avrà dei problemi con me. Sono convinto che presto rivedremo il Bologna che siamo abituati a vedere".