Dpcm, Conte ha firmato: Italia divisa in tre zone. Scontro con le Regioni

Giuseppe Conte ha firmato il nuovo dpcm, che sarà in Gazzetta ufficiale domani mattina. Dal 5 novembre al 3 dicembre l'Italia sarà divisa in tre zone, rosse (ad alto rischio), arancioni (intermedio) e verdi (più sicure).
MISURE A LIVELLO NAZIONALE - Alcune regole sono valide su tutto il territorio nazionale, come la didattica a distanza al 100 per cento alle scuole superiori, i limiti alla mobilità fra Regioni a rischio, i centri commerciali chiusi nel weekend e nei giorni festivi. Stop anche alle attività dei negozi e mercati nelle regioni, province e comuni a massimo rischio. "Sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari". Non apriranno i musei, le sale bingo e quelle scommesse, i mezzi pubblici potranno essere pieni al 50 per cento e ci saranno limiti alla circolazione delle persone di sera con un coprifuoco che scatterà dalle 22 alle 5.
ZONE ROSSE - Nelle regioni individuate ad alto rischio "è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute". "Sono comunque consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza nei limiti in cui la stessa è consentita", inoltre "è consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza". "Sono sospese le attività inerenti servizi alla persona fra cui parrucchieri, barbieri, estetisti".
SCONTRO CON LE REGIONI - Nelle ultime ore c'è stato uno scontro tra Governo e Regioni. In un documento firmato dal presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini si legge: "Destano forti perplessità e preoccupazione le disposizioni che comprimono ed esautorano il ruolo e i compiti delle Regioni e delle Province autonome. Le Regioni chiedono di varare il provvedimento ristori insieme al dpcm, e ribadiscono la richiesta di univoche misure nazionali e, in via integrativa, provvedimenti più restrittivi di livello regionale e locale". Da chiarire poi ''chi può e deve disporre la chiusura al pubblico di strade e piazze nei centri urbani''.
Pubblicato 04/11/2020 ore 01:05
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