E Olympia si scoprì parente con l'aquila albanese...

L’analogia non era passata inosservata, venerdì sera. Qualche istante al fischio d’inizio di Albania-Svizzera, match di qualificazione al Mondiale brasiliano, l’aquila che sorvola leggiadra lo stadio nazionale di Tirana. Tre giri di campo per il rapace, simbolo nazionale, proprio come accade all’Olimpico da oltre tre anni sulle note di “Vola Lazio Vola”. Ma c’è molto di più, perché le affinità con il mondo biancoceleste non finiscono qui: come riporta stamane La Gazzetta dello Sport, infatti, l’aquila che si è esibita a Tirana è parente stretta di Olympia, con cui condivide lo stesso campo di allenamento (presso il Parco di Veio, periferia di Roma, a due passi da Formello) e soprattutto l’istruttore, lo spagnolo Juan Bernabé. Non tutte le analogie riescono però col buco, verrebbe da dire: se la “sorella albanese” ha mostrato personalità e orgoglio non inferiori a quelli della più celebre parente biancoceleste, evitando persino l’emozione del debutto come avvenne invece a Olympia nella sua prima all’Olimpico (Lazio-Milan del 22 settembre 2010), il celebre portafortuna non è servito ad evitare una sconfitta che ha tolto le ultime speranze di qualificazione alla selezione di De Biasi. L’iniziativa, nata dalla Federcalcio albanese e realizzata in collaborazione con il d.s. laziale Igli Tare, è destinata ciononostante a essere riproposta in occasione dei prossimi match casalinghi di Cana e compagni.