Gascoigne, fughe dal ritiro durante Italia '90: il racconto

12.11.2019 09:20 di  Leonardo Giovannetti  Twitter:    vedi letture
Gascoigne, fughe dal ritiro durante Italia '90: il racconto
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Paul Gascoigne è sicuramente rimasto nei cuori dei tifosi della Lazio. Il talento cristallino del giocatore è sempre stato evidente a tutti, così come la condotta di vita spesso fuori dagli schemi. Stefano Arrica, dirigente del Comitato organizzatore dei Mondiali di Italia '90, ha parlato di Gazza ai microfoni de Il Fatto Quotidiano. All'epoca l'allenatore della nazionale inglese era Bobby Robson, innamorato calcisticamente del bomber del Tottenham. Eppure, Gascoigne durante il ritiro per i Mondiali in questione era scappato. Stefano Arrica, che gestiva tutte le quattro squadre del girone F, aveva stretto con il ct dell'Inghilterra un buon rapporto. E proprio all'italiano Robson aveva chiesto di andare a ripescare in giro Gazza per riportarlo da lui. Queste le sue parole: "Partivo con qualcuno dello staff e andavo alla ricerca di Gazza, lo trovavamo in qualche bar della spiaggia che beveva. A 23 anni aveva già un problema con l’alcol. Dai Paul, non rompere le palle, gli dicevo in inglese. Ancora cinque minuti, mi rispondeva. Non era mai facile riportarlo in albergo. Nel frattempo aveva fatto amicizia col barista e fraternizzato con tutto il bar. Non era mai rissoso. Era un ragazzo tenerissimo con un cuore grande, ma completamente pazzo. Chissà se si ricorda ancora di me… oggi sto male quando lo vedo in certe condizioni. Era un giamburrasca, quando beveva biascicava parole incomprensibili. Già con il suo accento da Newcastle faticavo a comprenderlo. No, non era mai facile convincerlo. Anche perché non era una piuma. Mi aiutava il massaggiatore. Ad ogni modo Gazza ci teneva molto alla Nazionale e a fare bene in quelle settimane, ne combinò parecchie ma successivamente con le squadre di club ne fece di peggiori. Ricordo che a Is Molas David Platt cercava di farlo ragionare". Sul talento dell'inglese, però, Arrica non ha dubbi: "Allora avrei scommesso che sarebbe diventato Pallone d’oro. Quando partiva in progressione, cambiava tre velocità. Ne parlavo spesso con Liam Brady, in Italia in veste di telecronista: Gascoigne era il più forte del mondiale. A Bari giocammo anche una partita a tennis, io lui, David Platt e John Barnes. C’era un pubblico che sembrava di essere al Roland Garros. Anche in Puglia Paul scappò dal ritiro, lo ritrovai completamente ciucco ad Alberobello".

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