Italia, Barigelli non si smentisce mai: si dimentica di Immobile

12.06.2021 17:50 di Alessandro Vittori Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Italia, Barigelli non si smentisce mai: si dimentica di Immobile

Tutta la stampa europea ha esaltato la prestazione di Ciro Immobile in Turchia - Italia. Addirittura L'Équipe, mai morbida con gli italiani, ha eletto l'attaccante della Lazio 'Re di Roma'. Chi invece tende a sminuire le imprese della Scarpa d'oro 2020 è una parte della stampa nostrana: il direttore de La Gazzetta dello Sport Stefano Barigelli nel Gazza Talk della partita di ieri ha addirittura evitato di nominare Immobile. Le sue parole: "Ieri mi ha colpito la pazienza con cui l'Italia ha aspettato il gol in una partita non facile. L'Italia tradizionalmente quando parte favorita poi trova sempre la maniera di complicarsi la vita. Poi mi hanno impressionato favorevolmente sia Berardi che Spinazzola, due ali che hanno spinto molto. E poi ti devo dire anche i nostri due non più giovanissimi in difesa Chiellini e Bonucci per non aver preso gol. Poi vedere Chiellini giocare con quella determinazione e la voglia di un ragazzino ha dato il segno che il clima dentro il gruppo è molto positivo".

SU MANCINI - "In questa Nazionale c'è molto di Mancini, della sua capacità di tenere insieme il gruppo, di creare un certo clima che è fondamentale in un torneo lungo come un Europeo o un Mondiale. Noi abbiamo titolato 'Ridi Italia' perché in quel ridi c'è un po' il sorriso del paese, ieri era la prima partita dove abbiamo rivisto il pubblico. Abbiamo visto anche un po' di spensieratezza e di leggerezza negli occhi dei tifosi anche fuori dallo stadio o per strada. La Nazionale e questo Europeo capitano in un momento particolare e il calcio ha una sua funzione come in altri momenti storici del paese".

NAZIONALE E CLUB - "Noi dobbiamo recuperare un po' della nostra grandezza perduta. Se a Pasadena non ci avesse abbandonato un po' di fortuna, perché poi i rigori sono soltanto una lotteria, saremmo noi con cinque titoli Mondiali e quattro il Brasile. Noi siamo un paese guida nel calcio. Non c'è dubbio che negli ultimi dieci anni questa grandezza l'abbiamo un po' perduta. La Nazionale credo che possa essere il volano non solo per riaccendere la passione, che era un po' addormentata ma c'è sempre stata, ma per indicare una strada ai nostri club che effettivamente mancano un appuntamento con il grande calcio europeo da tantissimi anni".

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