Serena racconta Zaccagni: "È una creatura del Venezia. Giocava mezzala, poi..."

25.06.2024 18:45 di  Andrea Castellano  Twitter:    vedi letture
Serena racconta Zaccagni: "È una creatura del Venezia. Giocava mezzala, poi..."
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Ai microfoni di tag24.it è intervenuto uno degli ex allenatori di Mattia Zaccagni ai tempi del Venezia, Michele Serena. Dopo il gol realizzato contro la Croazia dall'esterno dell'Italia, il tecnico ha raccontato il suo percorso di crescita a partire dalla parentesi vissuta da giovane ai lagunari. Di seguito le sue dichiarazioni.

“Ho gioito un pò più del solito, per come è arrivato il gol e anche perché Mattia è un pò anche una nostra creatura. Un prodotto del lavoro fatto con il Venezia, dove ha mosso i suoi primi passi nel calcio professionistico. Credo che questo gol sia stato, un pò per tutti, una liberazione. Lui da noi giocava titolare, non in quanto giovane, ma per le capacità che aveva dimostrato e che erano superiore anche ai più esperti e a calciatori che avevano già giocato tra i professionisti. Aveva delle qualità visibili. Poi ha avuto un percorso di crescita costante, nel corso delle sue varie esperienze in giro. Penso che nella sua carriera sia stato fondamentale soprattutto un passaggio, ovvero quando lo hanno avvicinato di più alla porta, rispetto a quello che faceva all’inizio. Noi giocavamo con il 4-3-1-2 e io lo facevo giocare mezzala. Poi è stato Juric ad avere questa intuizione e lo ha avvicinato alla porta, cambiando un pò la sua carriera. Quella visione è stata determinante perché più vicino alla porta lui può dare il meglio di sè”. 

“Al Venezia era molto giovane, ma aveva già le idee chiare. Il ragazzo poi è sicuramente maturato, perché sono passati tanti anni. Era però un calciatore serio e aveva già una certa cultura del lavoro. Non poteva essere del tutto piena, ma le lacune che aveva le ha colmate con il tempo e con le esperienze che ha fatto. Il suo percorso parla per lui, perché è stato in grado di migliorarsi anni dopo anno. Evidentemente è bravo ad assorbire gli insegnamenti e le direttive che gli sono state dati dai vari allenatori che ha avuto nel corso degli anni. Lo seguo sempre con attenzione, come seguo tutti i ragazzi che ho avuto modo di allenare nel mio percorso”. 

“Da osservatore esterno spero che l’Italia possa tornare a giocare con i tre attaccanti davanti e se fosse così Zaccagni troverebbe sicuramente più spazio. Con i 5 visti ieri, soprattutto nel corso del primo tempo, mi sembra un squadra ibrida e gli schemi offensivi ne risentono. Mattia, insieme a Chiesa, ha la capacità di saltare l’uomo, sono entrambi bravi nell’uno contro uno e nel dribbling. Bisogna sfruttare di più queste situazioni perché penso che ne gioverebbe tutta la squadra. Non voglio sostituirmi al nostro Ct che è bravissimo e ho piena fiducia in lui. Ci penserà sicuramente lui. Il secondo tempo di ieri però, con gli strappi prima di Chiesa e poi di Mattia, ci hanno fatto vedere che abbiamo della armi importanti da poter sfruttare a nostro favore”.