Serie A, Casini in conferenza: "Task force per riformare il calcio italiano"

05.04.2022 19:15 di  Tommaso Marsili  Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Serie A, Casini in conferenza: "Task force per riformare il calcio italiano"
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Si è da poco conclusa l'Assemblea della Lega Serie A. All'ordine del giorno vari punti, tra cui la riforma del calcio italiano. Il presidente Casini ha tenuto una conferenza stampa in cui ha raccontato l'andamento della riunione con i 20 club: "Avevamo diversi punti all'ordine del giorno, ho ringraziato l'Atalanta per il lavoro nell'identificazione di chi si era reso responsabile di cori da sanzionare. Ci impegniamo per combattere il razzismo che fa male al calcio. Le società poi si stanno attuando per il nuovo protocollo FIGC. Infine il presidente Gravina ha chiesto la costituzione di una task force che vedrà le componenti federali attivarsi per la riforma del calcio italiano e non solo sulla Nazionale: abbiamo avviato una discussione e sono emersi alcuni punti, quali il lavoro e la proposta di riforma sul settore giovanile, sulle seconde squadre e c'è l'aspettativa che questa proposta venga perfezionata, ma per lavorare su questo verrà costituito un gruppo di lavoro permanente interno alla Lega e che andrà oltre la Nazionale. Il problema è dell'intero sistema calcio, sui giovani che arrivano con la formazione nelle prime squadre".

NAZIONALE - "Noi siamo disponibili comunque a mandare a novembre i calciatori per il CT Roberto Mancini, anche senza mondiale. Si è discusso per questo delle finestre FIFA da rivedere con le altre leghe per ciò che è il posizionamento nel corso della stagione, è un tema da trattare con attenzione".

FUNZIONAMENTO DELLA LEGA - "Stiamo poi per fare un documento che ha a che fare il funzionamento della Lega stessa. A breve inizierà il mio tour in visita delle venti società con le quali parleremo anche di sostenibilità e sanità del nostro calcio. In Parlamento sono tuttora in discussione gli slittamenti delle imposte di tutte le società sportive. La pandemia in tal senso si fa ancora molto sentire, perciò serve un sistema finanziariamente ancora più sostenibile. Statuto? Sono in costante con la FIGC, l'obiettivo è arrivare al Consiglio Federale del 20 aprile chiudendo il discorso".

UCRAINA - "'Imagine' cantata prima di Juventus-Inter ha raggiunto il suo obiettivo. Stiamo discutendo sulla linea da tenere nelle partite trasmesse in Russia. Parlando direttamente con l'Ucraina, non è semplice capire quale potrebbe essere la scelta migliore. Hanno bloccato diverse gare, la Lega ha deciso di monitorare la situazione, per adesso si è convenuto che la trasmissione è strumentale per la pace anche attraverso le iniziative con donazioni dirette".

TASK FORCE - "A quando il gruppo di lavoro? Dipenderà da criteri multipli come la segnalazione di diverse società che vogliono prenderne parte. Chiaro che la questione delle seconde squadre è reale, solo la Juve si è mossa in tal senso. Una squadra come il Sassuolo che ha diversi italiani porta esperienza. Insomma, chi può portare esperienze e case history, attenzione maggiore alle problematiche, sarà preso in considerazione. Se il calcio italiano vuole ripartire non può prescindere dalla voglia comune di conseguire obiettivi. Noi ci mettiamo tutto l'impegno possibile, litigando non si può fare nulla. Ingeneroso parlare di ingovernabilità, credo bisognerebbe cambiare il modo di guardare alla Serie A. I problemi oggettivi ci sono, la Lega riproduce le cose più belle dei venti club, ma anche le contraddizioni che il Paese Italia può esprimere, con le dialettiche Nord e Sud che si scontrano, i budget. Poi ci sono le proprietà straniere, ma tutti si stanno impegnando nel trovare le priorità e nel concentrarsi tutti su queste. Fondi? Possono essere utili, ma possono creare divisioni perché il modello non è chiaro". 

PROBLEMA IMMINENTE - "E' emerso il tema delle seconde squadre, un problema urgente. E' una priorità le cui soluzioni vanno trovate insieme. C'è una aspettativa che le proposte vengano considerate in modo adeguato. I giovani in Italia ci sono, poi però si crea il gap per impiego e utilizzo come dovrebbero essere utilizzati. I numeri sono impietosi. Poi si deve investire sui centri, sulla formazione per rendere il percorso all'altezza. Le altre leghe si sono mosse quando noi eravamo fermi, quindi ora bisogna sedersi al tavolo con la Lega Pro e consentire a un numero più ampio possibile di club di strutturarsi, anche per ciò che riguarda il calcio femminile".

DECRETO CRESCITA - "Ho chiesto a tutti i club di presentare una posizione. Il decreto non è nato per il calcio, questo va sottolineato. La possibilità di avere un forte beneficio per portare gli stranieri è stato certamente colto, ma se favorisce eccessivamente una contrattualizzazione degli stranieri e basta, non va bene. Servono aggiustamenti e modifiche, l'ho chiesto espressamente ai presidenti che adesso presenteranno dei correttivi. L'eliminazione totale avrebbe ovviamente un effetto negativo. Il problema non è l'uso, ma l'abuso".

MEDIA COMPANY - "Il bilancio dell'anno scorso proietta già la media company per il futuro, sono stati fatti investimenti a Lissone, ma è prematuro oggi fare valutazioni su questo. La Serie A deve volersi bene, chiedersi dove vuole andare, poi se la soluzione è il fondo o più fondi ben venga".

TRASMISSIONI IN RUSSIA - "Prossima assemblea ne parleremo, non abbiamo deciso di stoppare, ma continueremo per il dichiarato fine di promuovere la pace. Poi ci sono questioni difficili da risolvere e ne stiamo parlando".

RUOLO DIFFICILE - "Tutti i nuovi lavori hanno un tasso di difficoltà, si sottovaluta quello che esiste in certe istituzioni. Qui c'è un lavoro da fare sull'intero sistema, bisogna impegnarsi in maniera massiva".

STADI - "E' un tema sempre presente, conosciamo lo stato generale degli impianti, si parla molto di condivisione e di social e poi magari allo stadio il telefono non riesce a produrre come dovrebbe senza le giuste apparecchiature. Se tutti non capiamo che il problema è nazionale e non di una singola squadra, non si può mai risolvere. Ci sono però società virtuose, abbiamo quattro impianti di proprietà".

PLAYOFF - "Può essere interessante, porta valore e chi guarda l'NBA lo sa. Non ne abbiamo ancora approfondito i dettagli".

I PRIMI 100 GIORNI - "Non amo fare proclami, c'è da raccogliere le priorità e mettersi al lavoro. Il calcio fa parte delle nostre vite, è stato interessante relazionarsi con le imprenditorialità e le istituzioni. Ho capito perché il mio profilo può essere utile alla Lega. Lo stage di novembre è un primo passo. Non ci sono mai state battaglie su questo, la Serie A ritiene che sia giusto mantenere quella disponibilità anche senza la partecipazione al Mondiale. Io non ero presidente quando se n'è parlato per la prima volta".