Calciomercato Lazio, Keita e le parole al miele: ma un ritorno è possibile?

Il giocatore sta spendendo dichiarazioni d'affetto per la Lazio e per il presidente Lotito: ma un ritorno di Keita in biancoceleste è oggi fattibile?
23.04.2020 07:30 di  Marco Valerio Bava  Twitter:    vedi letture
Fonte: MarcoValerio Bava-Lalaziosiamonoi.it
Calciomercato Lazio, Keita e le parole al miele: ma un ritorno è possibile?
© foto di Federico Gaetano

Ormai sta diventando quasi abitudine. Keita manda parole al miele alla Lazio, non esclude un ritorno e parla di Lotito come un padre. Uno scenario impensabile fino a qualche mese fa, quando le ruggini per l’addio del Balde giovane erano ancora lì, intatte. Del resto, le modalità con cui s’era consumata la separazione tra Keita e la Lazio erano state quelle d’un divorzio causa tradimento e non quelle di un divorzio figlio d’un amore ormai sopito da ambo le parti e quindi liberatorio per entrambi i coniugi. Lotito e Tare, ma anche il gruppo, s’erano sentiti pugnalati dall’atteggiamento del fu 14, preso dal Barcellona quando nessuno sembrava disposto a dargli un’opportunità e allevato con cura, per poi essere lanciato tra i grandi. L’avvento di Inzaghi in panchina l’aveva fatto esplodere, regalandogli una nuova veste, da seconda punta, capace di fargli realizzare 16 gol in un campionato. Simone stravedeva (e stravede) per Keita, lo avrebbe tenuto con sé per tanti anni e lo stesso avrebbero fatto in società. Lotito aveva proposto il rinnovo, anche a cifre importanti, ma Keita s’era messo di traverso, istigato dall’allora procuratore Calenda. Fu lui il regista della separazione, allettato dalla possibilità di portare il ragazzo alla Juve, salvo poi dirottare sul Monaco all’ultimo giorno di mercato (i maligni dicono anche grazie alla regia salvifica di Mendes). Un tira e molla che non era piaciuto nemmeno a Keita, tanto che poco dopo s’era consumata la rottura tra l’agente e il giocatore. Una rottura anche qui piuttosto rumorosa, perché Calenda diffida il calciatore. Il motivo? Keita sarebbe stato reo di aver violato gli accordi presi ed essersi associato a Pastorello (il nuovo procuratore) prima della scadenza del contratto con Calenda. A quel punto, però, Balde risponde per le rime, via Instagram, accusa l’ex agente di non avere gli attributi e di lasciarlo stare. Mesi burrascosi. Insomma. Nel mezzo pure un prestito all’Inter che, però, decide non riscattarlo dal Monaco. 

PRO - E adesso? Keita ha ancora due anni di contratto con il club del Principato, dal quale verrebbe via anche domani. Anche se, ovviamente, le dichiarazioni ufficiali dicono altro. Tanti i motivi che spingono il ragazzo al ritorno in Serie A. Intanto perché Keita considera quello italiano il campionato perfetto per le sue caratteristiche, perché in Italia ormai si sente a casa e perché la compagna (Simona Guatieri) si riavvicinerebbe volentieri alla famiglia. La Lazio per ora non s’è mossa formalmente, non ci sono stati contatti diretti per progettare un ritorno. Ma è possibile che ciò possa accadere in futuro? Ci sono motivi contrastanti, situazioni che inducono alla riflessione. Il cambio d’agente, sicuramente, può aiutare. Non è un mistero che i rapporti tra Federico Pastorello e la Lazio siano buoni, affari fatti insieme tanti e una collaborazione che si rinnova praticamente a ogni sessione di mercato. L’addio a Roberto Calenda, in questo senso, è stato una svolta imprescindibile. C’è poi il fattore Inzaghi: Simone per Keita ha un debole, lo considera una sua creatura, l’ha reinventato seconda punta, accanto a Immobile, creando una coppia da 38 gol in un campionato e per completare il reparto con Caicedo e Correa, lo riaccoglierebbe domani. C’è poi un altro aspetto che può indurre a penare a una trattativa possibile. Il mercato va ripensato, non sarà più quello delle cifre folli, avrà un profilo decisamente più moderato. Keita al Monaco non sta più bene e il Monaco non farebbe un’opposizione ferrea alla cessione. Soprattutto con un contratto in scadenza nel 2022. Ecco, dunque, che si può stagliare all’orizzonte l’ipotesi di un prestito con diritto di riscatto, formula molto vantaggiosa e “inventata” - come ama ripetere - da Lotito. Sarebbe l’ideale in termini tecnici ed economici. Quindi cosa frena l’ipotesi del ritorno?

CONTRO - Intanto il fatto che quell’addio, così burrascoso, ha ferito il gruppo. I senatori, da Immobile a Lulic, da Radu a Parolo, si sono sentiti traditi dall’atteggiamento di Keita, dal suo non presentarsi agli allenamenti, dal mettere il proprio ego e il proprio futuro davanti alle esigenze della squadra, inoltre alla vigilia di una finale di Supercoppa (poi vinta dalla Lazio nell’agosto 2017). C’era la Juve sul campo come avversaria e c’era la Juve come prima pretendente di Keita. Le voci sostenevano, allora, che Balde non se la sentisse di giocare contro quelli che pensava sarebbero diventati a breve i suoi compagni in bianconero. Così inventò un problema muscolare che lo tenne fuori dalla sfida, poi vinta dai biancocelesti. C’è poi un altro ostacolo e si chiama Tare. Al direttore sportivo non sono andati giù quegli atteggiamenti, i tweet in cui si mandavano accuse dirette alla società: “Io ci sono! Sempre pronto per dimostrare il mio valore e la mia professionalità. Ma oggi la società ha deciso di non farmi giocare…”. Questo è un esempio. Il cinguettio arrivò dopo un’amichevole in ritiro e sancì lo strappo definitivo tra le parti. Con la regia ovviamente di Calenda, all’epoca sicuro di portare Keita alla Juve. Lo strappo ci fu anche con l’ambiente: Keita divenne un nemico, un traditore, un percorso simile a quello seguito da de Vrij un anno dopo. Molti ancora non hanno perdonato il ragazzo di Abrucies e non sembrano aperti a un suo ritorno. Ma c’è, invece, sondando i social, chi sembra disposto a seppellire l’ascia di guerra e dare una nuova possibilità a un talento straordinario, ma mai espresso del tutto. Sarebbe un lieto fine, un amore che fa giri immensi e poi ritorna. E chissà se con la mano del maestro Inzaghi e la musica della Champions a fare da sottofondo, quel talento non possa finalmente liberarsi in tutta la sua potenza. 

Pubblicato il 22-04 alle 16.30