FOCUS - Occhio di falco pronto al debutto: la Juve cercherà vendetta contro la Lazio... 48 anni dopo

Addio reti paranormali nel nostro campionato. I capi della Lega calcio, vestiti da ghostbusters in giacca e cravatta, dalla prossima stagione daranno caccia ai gol fantasma. La Goal Line Technology, sistema che capta i frame dell’immagine interessata nel momento del varco della linea di porta, inizierà a funzionare già dalla finale di Coppa Italia tra Lazio e Juventus del 7 giugno prossimo. Un’apertura incredibile del nostro sistema calcio: da anni si chiede a gran voce l’uso della moviola in campo dopo tanti episodi che hanno fatto discutere. La FIFA, anch’essa non proprio al passo con i tempi moderni, scelse la strada del computer già per il Mondiale per club del 2012. La Goalcontrol 4D, (questo il marchio della tecnologia usata dal massimo organo calcistico mondiale, 14 telecamere, 7 per porta), è stata poi usata nella Confederations Cup 2013 e nel Mondiale brasiliano del 2014.
IL PRECEDENTE - Incredibile quando il destino si mette in mezzo. Così nello sport, così nella vita. In Italia, occhio di falco, debutterà per Lazio-Juventus. Con la macchina del tempo si fa presto a tornare alla stagione 1966-67. All’Olimpico i biancocelesti di mister Neri affrontavano i bianconeri di movimiento di Heriberto Herrera. Il match finì 0-0, ma fu viziato da un gol non concesso dall’arbitro De Marchi allo juventino De Paoli. Un tiro a pochi passi dalla porta difesa dal portiere Cei, che colpì la rete nella congiunzione con la traversa. Tutta la Juve urla al gol mentre il portiere biancoceleste agguanta il pallone e fa ripartire i suoi. "L'arbitro ha detto di no e siccome il suo giudizio è inappellabile è inutile tirare in ballo i se e i ma. La partita è finita in pareggio, la Juventus prenda il suo punto, si contenti che poteva andarle anche peggio”, il commento finale dell’allenatore della Lazio. In effetti, come stabilirono le immagini in bianco e nero della Domenica Sportiva, la palla effettivamente era entrata. Poche polemiche per quel fattaccio, e se la Juventus (che episodi a proprio favore ne ha avuti nella sua gloriosa storia) cercasse vendetta 48 anni dopo?
BROCCHI A NAPOLI - Tornare ai giorni d’oggi, negli anni delle videochiamate, dei treni super veloci, delle telecamere negli spogliatoi, parlare di gol fantasma fa sorridere. Sarebbe come continuare a scaldarsi con il fuoco senza magari usarlo per cucinare. La Lazio del 2011, allenata da Edy Reja, era andata in aprile a giocarsi la Champions a Napoli. Una partita dalle ricche emozioni, che finì 4-3 per gli azzurri, decisa da un gol non concesso a Brocchi dall’arbitro Banti. Quattro anni dopo, dire che l’Europa dei grandi sfumò per quella svista, non è un’eresia. Il tiro dal limite del centrocampista laziale, colpì prima la parte bassa della traversa e poi toccò terra nettamente dentro la porta. Il pallone decise di uscire: l’arbitro non fischiò per tornare al centro di centrocampo.
GLI ALTRI CASI - Ce ne è uno che ha fatto particolarmente scalpore. Il Times, nel 2007, lo ha persino classificato al primo posto tra i 50 gol che hanno cambiato la storia del calcio. È la finale del Mondiale del 1966 tra Inghilterra e Germania Ovest. Gli inglesi si imposero per 4-2, ma il gol del vantaggio del 3-2 di Hurst non era da convalidare. Il pallone picchiò la traversa e colpì la riga della porta. In mischia finì in angolo, ma il guardalinee richiamò l’attenzione del direttore di gara svizzero Dienst: è gol. Torniamo al presente: tralasciando l’episodio del 2012, della rete non data a Muntari con Buffon che smanaccia la palla praticamente da dietro i cartelloni pubblicitari in un famoso Milan-Juventus, nel campionato 2014-15 ci sono già stati due casi da moviola. Udinese-Roma, rete per Astori con la palla che non ha oltrepassato completamente la linea di porta. Venti giorni dopo, in un Sampdoria-Palermo, il tiro fuori aria di Morganella centra la traversa ed entra. Gol non convalidato e tanta disperazione rosanero. Il prossimo anno sarà quello della svolta?