PAGELLE Lazio - Bologna: super Zaccagni, Luis ispira. Lazzari, che turbo-sfiga...

STRAKOSHA 6,5: Guarda la partita quasi sempre da lontano, per questo l’intervento a inizio ripresa è più complicato e importante di quanto possa sembrare: rimane concentrato, si oppone alla deviazione di Arnautovic, rimane il vantaggio e poi la Lazio può allungare.
LAZZARI 7,5: Terzino dal pie’ veloce: ha un altro passo, sgomma sulla fascia, in questo momento non merita la panchina, lo dice il campo. Purtroppo va al tappeto nei minuti finali, la lesione è qualcosa di scontato vedendo come abbandona il match. La sua prestazione era positiva già prima dell’assist, figuriamoci dopo il dessert offerto a Zaccagni per il 3-0.
LUIZ FELIPE 6,5: Partita di una serenità disarmante. Normale amministrazione una volta tanto, senza dover ricorrere a scivolate o interventi rischiosi.
PATRIC 6,5: Tocca un’infinita di palloni, si preoccupa soprattutto di impostare in modo pulito. E lo fa bene, non c’è che dire. Pochi, pochissimi grattacapi difensivi.
Dal 78’ RADU sv
MARUSIC 6,5: Si distrae una sola volta appena dopo l’intervallo, per il resto convince per passo e numero di sovrapposizioni. Ha grande forza fisica, un bel soldato sulla sinistra.
MILINKOVIC 7: Non ha bisogno di stradominare come suo solito. Una partita del genere la gioca con la sigaretta in bocca mentre regge il bicchierino del caffè (rigorosamente di vetro) con l’altra mano. È sempre un piacere vederlo con questa maglia.
Dall’83’ BASIC sv
LEIVA 6,5: Gara senza patemi, non sbaglia i passaggi semplici, quelli difficili non ha nemmeno bisogno di cercarli con quei due ai suoi lati. Chiude bene le traiettorie avversarie, l’unica pecca è l’ammonizione evitabile nel secondo tempo.
Dal 66’ CATALDI 6: La partita è già indirizzata quando viene buttato nella mischia. Fa il suo con ordine e intelligenza.
LUIS ALBERTO 7,5: Dai e vai con Zaccagni. E vai… a segnare: giri giusti giusti per la corsa del compagno, bravo a infilare col sinistro in porta. Quando è ispirato vede cose che gli altri umani neanche immaginano. Sua l’iniziativa che poi porta allo sviluppo della terza rete.
PEDRO 6,5: Orchestra il tris, un’azione con 457 passaggi in 15 secondi. Sarri gli risparmia poco meno di mezz’ora, uno così va dosato e salvaguardato. Finora ha sbagliato pochissime partite, un discorso che si può applicare per pochi in rosa.
Dal 66’ FELIPE ANDERSON 6: Si era preparato da falso nueve, entra da vero esterno. Skorupski gli devia in corner il tentativo di destro sul primo palo.
IMMOBILE 7: È più forte di lui, non riesce a non segnare. Era in dubbio, alla fine dei conti (che con lui tornano sempre) risponde presente pure nel tabellino dei marcatori: incrocia bene dal dischetto e fredda Skorupski. Indemoniato come al solito, sembra che sia arrivato al fischio d’inizio dopo una passeggiata col cane e non dopo una botta tremenda al piede. Chapeau: come sempre, d’altronde.
ZACCAGNI 8: Protagonista dei tre gol, non si può chiedere di più. Guadagna il rigore che sblocca il match, raddoppia con una percussione nata e chiusa dai suoi piedi. Firma il tris da pochi passi su imbeccata di Lazzari. In crescita costante, gli è bastato mettersi alle spalle gli infortuni di inizio stagione.
Dal 77’ MORO sv
ALL. SARRI 7: Schiera la stessa formazione di Firenze e ottiene lo stesso risultato, in termini di prestazione e punti. Ci voleva una partita tranquilla dopo la batosta di Coppa. Ora la Lazio certifichi la continuità in campionato.