Ezio Sclavi, uno dei più forti portieri laziali di sempre: da oggi la mostra sulla vita del calciatore... pittore

24.08.2012 15:22 di  Stefano Fiori   vedi letture
Fonte: Stefano Fiori-Lalaziosiamonoi.it
Ezio Sclavi, uno dei più forti portieri laziali di sempre: da oggi la mostra sulla vita del calciatore... pittore

C'era un tempo in cui la Lombardia era diventata la patria dei grandi portieri della Lazio. A Mantova, il 14 giugno del 1921, nasceva Uber Gradella, leggendario numero uno, che nel 1949 decise di appendere gli scarpini al chiodo pur di non vestire una maglia diversa da quella biancoceleste. Sei anni più tardi, il 20 luglio, Cusano Milanino dava i natali a Roberto Lovati, per tutti Bob, per tutti una delle più grandi bandiere laziali di tutti i tempi. Prima di loro, però, la 'remota' terra lumbard regalò alla giovane Lazio un nome che rasenta il confine della leggenda, per entrare nel Mito. Era il 23 marzo del 1903. La polisportiva biancoceleste aveva cominciato appena da un anno a prendere confidenza con la palla rotonda. Qualche mese più tardi, il 16 giugno, negli Stati Uniti sarebbe stata prodotta la prima bottiglia di Pepsi Cola, mentre il 1 luglio si sarebbe corsa la prima edizione del Tour de France, vinta da Maurice Garin. Il 23 marzo, però, nel mezzo dell'Oltrepò Pavese, a Montù Beccaria – oggi frazione di Canneto Pavese – venne alla luce Ezio Sclavi. Le cronache – così come riportate dal Progetto Enciclopedico LazioWiki.org – raccontano di un giovane ventenne che stava svolgendo a Roma il suo periodo di leva, ma che coltivava la passione per lo sport. Era il 1923, Ezio faceva il giro delle società calcistiche capitoline: i soldati che praticavano il calcio avevano più permessi rispetto a chi si esercitava in altre discipline, così Sclavi bussava alla porta delle varie squadre romane per poter giocare in porta. Ma nessun provino andava mai a buon fine. Il 22 luglio provò a chiedere una chance anche alla Lazio, ma non ci fu niente da fare. La sera, però, Ezio e alcuni suoi commilitoni si iscrissero a un torneo amatoriale: in occasione di uno degli incontri, alcuni soci della società biancoceleste furono colpiti da questo giovane portiere. Sclavi fu subito tesserato ed esordì contro la Fortitudo nella prima giornata del campionato 1923/24. Inizia così la straordinaria epopea dello statuario numero uno con la maglia della Lazio: 252 presenze in 10 stagioni, interrotte solo da un unico campionato nelle fila della Juventus. Durante la stagione 1933/34 fu operato per ben due volte al menisco: sostituito da un altro grande numero uno laziale, Giacomo Blason, Sclavi perse il posto da titolare anche al suo rientro. L'avventura in biancoceleste terminò, la Lazio gli diede la lista gratuita. L'amore sconfinato per i colori laziali, interrotto in maniera dolorosa per lui, lo portò via via a staccarsi dal calcio professionistico: si accasò per un breve periodo in Serie B a Messina, ma come allenatore-giocatore, prima di partire volontario per la Guerra d'Etiopia. Nel Paese africano fu prima fatto prigioniero, poi al termine del conflitto rimase a insegnare calcio sia come calciatore che come allenatore. Ritornato in Italia, passò poco tempo quando Sclavi decise di trasferirsi in Liguria: lì diede spazio a un'altra sua grande passione, la pittura. Mani abituate a bloccare i duri palloni di cuoio di quegli anni si rivelarono delicate e precise quando dal pallone passò al pennello: Sclavi divenne ben presto uno degli esponenti più apprezzati della cosiddetta “Scuola Romana”, corrente artistica che si sviluppò in Italia nel periodo tra le due Guerre Mondiali. La pittura lo accompagnò fino al 31 agosto del 1968, quando Ezio Sclavi si spense.

A quasi 44 anni precisi dalla sua scomparsa, l'Associazione LazioZetesis – che riunisce i promotori di LazioWiki.org – inaugurà questo pomeriggio una mostra-conferenza proprio sulla leggende del portiere-pittore. ““Ezio Sclavi: il calciatore, l’artista” è il titolo dell'evento: verranno esibiti più di 90 immagini e testi inediti che ripercorrono la vita di questo grande atleta e le stampe delle opere pittoriche da lui realizzate. La mostra avrà luogo presso l’Agriturismo Casa Casoni-via Costiolo, 71 Canneto Pavese (PV). Si terrà a partire dalle ore 18 di oggi fino a domani 25 agosto. Gli orari per l'ingresso – a titolo gratuito – vanno dalle 10 alle 12 e dalle 15,30 alle 22. Alle 18.30 di oggi pomeriggio e alle 10 di domani mattina si svolgeranno inoltre due conferenze dedicate, tenute dal Presidente di LazioWiki.org, docente di Storia dell'Arte. All'inaugurazione della mostra, poi, interverranno anche il Sindaco di Canneto Pavese Francesca Panizzari, l’ex calciatore della Lazio campione d’Italia 1974 Renzo Garlaschelli ed altre vecchie glorie della squadra biancoceleste. Dal 27 agosto, infine, la mostra sarà visibile sul sito www.laziowiki.org. La leggenda, anzi il Mito di Ezio Sclavi non ha intenzione di terminare...