ESCLUSIVA Radiosei - Nevio Scala elogia Pioli: “Il calcio ha bisogno di allenatori come lui"

Prosegue la rinascita del Parma. Sul campo grazie agli ottimi risultati che la squadra di Luigi Apolloni sta ottenendo nel girone D di Serie D. Fuori, simbolicamente, attraverso l’acquisto all’asta di tutti i trofei che hanno fatto la storia dei crociati. Tra gli artefici della nuova scalata dei Ducali c’è Nevio Scala, che dopo sette anni in Emilia Romagna da allenatore, ricopre oggi l’incarico di presidente. Il numero uno del Parma Calcio 1913 - la società nata sulle ceneri del Parma FC - è intervenuto in esclusiva sulle frequenze di Radiosei: “Siamo partiti molto in ritardo. Ma gli uomini che ho scelto all’interno di questo progetto stanno facendo cose che nessuno si aspettava. Siamo primi in classifica, c’è un grande entusiasmo, oltre 10 mila abbonati e contatti con tutto il mondo, fino in Cina e Giappone. Tanti tifosi del vecchio Parma hanno rinnovato la loro testimonianza, è una grande soddisfazione. Sono sorpreso anch’io, non mi attendevo numeri simili in un solo mese e mezzo per una città distrutta dal fallimento. Provo grande orgoglio e felicità, sono stato proposto alla guida di questa società e ho accettato di intraprendere insieme il percorso. Questo per la serietà del progetto, che ha alle spalle i più grandi industriali di Parma con l’obiettivo di risollevare le sorti di questa città”. Un programma dagli ideali profondi, che va ben oltre i risultati del campo: “Non vogliamo fermarci al presente. Abbiamo lanciato dei messaggi chiari e probabilmente difficili da sostenere. Vogliamo un calcio pulito, senza veleni, in grado di avvicinare le tifoserie avversarie e abbattere le barriere che dividono il campo dagli appassionati. Logicamente, per dei propositi simili, serve pazienza. Vogliamo essere diversi nell’umiltà e nella semplicità tipica dei dilettanti. Da qui partiamo per fare qualcosa di diverso che possa essere d’esempio per gli altri”. Da parmense, immancabile una parentesi su mister Pioli nel giorno del suo cinquantesimo compleanno: “Intanto faccio a Stefano i miei personali auguri. Ha attualmente delle difficoltà che non mi permetto di giudicare. L’anno scorso invece si è reso protagonista di un campionato straordinario, con una squadra che si divertiva e divertiva nonostante un organico sì importante, ma un gradino al di sotto delle cosiddette ‘grandi’. I tifosi e la società stessa ora devono credere nelle possibilità che la Lazio ha di arrivare nuovamente ad altissimi livelli. Ben vengano allenatori come lui, il calcio ne ha bisogno. È una persona estremamente sincera, che arriva a prendersi responsabilità anche non proprie e che crede molto nel proprio operato. Il suo merito è quello di dare una tranquillità assoluta all’ambiente, pur lavorando con un gruppo che, per infortuni e mercato, sarebbe potuto esser migliore dopo il terzo posto dello scorso anno. Di meglio i biancocelesti non possono sperare”.