Lazio, ecco 'Il 26 maggio l'ho visti piagne': il libro sul derby dei derby

20.02.2024 14:00 di  Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Andrea Castellano - Lalaziosiamonoi.it
Lazio, ecco 'Il 26 maggio l'ho visti piagne': il libro sul derby dei derby

La partita delle partite. Il derby dei derby, per cui non c’è rivincita. Ora anche nero su bianco, su carta: il racconto della storica finale del 26 maggio 2013 è arrivato con 'Il 26 Maggio l'ho visti piagne'. Scritto da Amedeo Mancini e Marco Mencacci, in poco meno di 200 pagine riporta per iscritto tutta la cavalcata della Lazio verso l’ultimo atto andato in scena allo Stadio Olimpico. “Io mi sono laureato a 40 anni. All'università sono diventato grande amico con il mio professore di scienze politiche con cui ho scritto la tesi di laurea. Lui è un grande laziale: ha visto il mio santino di Giorgio Chinaglia nel taschino all'esame e abbiamo iniziato a parlare. Da lì è nato un bel rapporto, e per contrastare il tifo giallorosso e confermare la supremazia biancoceleste, ci è sembrato opportuno e doveroso raccontare le nostre emozioni riguardo il 26 maggio 2013. Per questo è nata l'idea di scrivere il libro, uscito a ottobre”, racconta Amedeo in esclusiva ai nostri microfoni, ispirato dalle ormai famosissime parole di Miroslav Klose su quel trofeo che non ha precedenti. “Il libro è una testimonianza di due tifosi che vogliono celebrare il più grande risultato sportivo capitolino. Qualcosa nella nostra storia l'abbiamo vinto, ma il 26 maggio resta il più grande successo cittadino”, continua lo scrittore.

"Per noi è motivo di vanto, ha certificato la nostra superiorità rispetto alla Roma". Dalla rete (provvidenziale) di Ciani contro il Siena in un Olimpico semivuoto al netto 3-0 contro il Catania, fino all’impresa nella doppio sfida contro la Juventus di Antonio Conte. Dall’altra parte i giallorossi invece viaggiano fino alla semifinale contro l’Inter, di cui qualcuno poi dirà “Era meglio perdere a San Siro…”. Da quel momento in poi, l’appuntamento col destino. ‘Dios es del Lazio’, scrivevano i media spagnoli dopo lo Scudetto del 2000. E proprio quel ‘Dios’ tredici anni dopo ha messo di fronte Lazio e Roma per una finale che non ha eguali. “Nel libro in particolare celebriamo la cavalcata del 2013 passando in rassegna tutte le partite raccontate dal punto di vista del tifoso. All'interno ci sono le speranze, le illusioni e lo stato d'animo che pervade tutti i laziali. Da Ponte Milvio prima della partita, fino all'approccio e al rapporto con gli amici e i parenti, questo per tutte le gare”, spiega Amedeo.

La città per mesi è rimasta in trepidazione, bloccata, in ansia, totalmente distratta e confusa da una gara che ha un valore inestimabile. Non si era mai visto nulla di simile e la risonanza che ha avuto prima, e soprattutto dopo, lo dimostra. “Abbiamo cercato di infondere anche il nostro vissuto: ciò che abbiamo scritto nel libro è tutto vero, abbiamo raccontato di personaggi conosciuti in venti/trenta anni di stadio. Ritenevamo che fosse importante raccontare quali sono state le nostre esperienze”, dice Amedeo. "Nel libro sottolineiamo la differenza di valori che ci hanno sempre contraddistinto tra le due squadre. Dalla nascita alla creazione, fino al significato vero di cosa vuol dire essere tifosi della Lazio a Roma". Uno spaccato di storia del calcio romano che si conclude con la gioia finale incontenibile provocata da Senad Lulic al minuto 71. Un gol che fa storia a sé, un segno indelebile e incancellabile nella città eterna. "È un libro scritto dai tifosi per i tifosi. L'opera è stata realizzata per celebrare il decennale, ma ogni 26 maggio è sempre il 26 maggio e non ci sono eguali".

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