Lazio, lo Stadio Flaminio finisce in tribunale: il motivo

Lo Stadio Flaminio è attualmente una struttura tendente alla decadenza, per la quale si sono mosse molte società, tra cui la stessa Lazio, nel tentativo di riportarlo al vecchio splendore. Le vicende che lo circondano e la dura opposizione del Comune di Roma, però, non fanno altro che creare difficoltà e, dopo la sentenza che costringe Sport e Salute a risarcire 7,3 milioni di euro al Campidoglio per lo stato in cui ha riconsegnato l'opera al Comune otto anni fa, un'altra vicenda giudiziaria si scaglia sullo stadio. Secondo quanto riporta La Repubblica, infatti, la Roma Nuoto avrebbe presentato un ricorso contro il "no" ottenuto dalla conferenza dei servizi, che ha bocciato un progetto che prevedeva un investimento di ben 80 milioni di euro, nonostante l'approvazione di Pier Luigi Nervi, omonimo del lontano parente. "Il nostro progetto prevedeva una riduzione della capienza dello stadio, con una struttura rimovibile in grado di alzare il campo di gioco di circa sette file di sedute". Spiega il presidente della società che si è affidata all'avvocato Aldo Ceci per il ricorso, lo stesso che aveva seguito la costruzione dello Stadio Benito Stirpe a Frosinone.