Lazio, Poli e quel gol storico: "Oggi è un'emozione diversa..."

Sono passati 38 anni dal gol contro il Campobasso che salvò la Lazio da una drammatica retrocessione in Serie C. Il giorno dopo lo storico anniversario - 5 luglio 1987 - è intervenuto ai microfoni di Radio Laziale l'autore del gol della salvezza Fabio Poli, che ha raccontato le emozioni su quella rete, prima di commentare la situazione attuale del club biancoceleste.
"Oggi è un'emozione diversa rivivere quel che gol, sapere che i ragazzi sono ancora legati a quella squadra è qualcosa di unico. Ricordo di aver visto quella palla buttata in mezzo da Piscedda, io credevo che non ci sarei arrivato e che il portiere riuscisse e fortunatamente ho segnato. Dopo quei cento metri di camminata è stata veramente bellissima, la corsa verso questi 30.000 tifosi della Lazio. Ognuno di noi sognava un momento straordinario come quello. Questo è stato qualcosa di straordinario, più dello Scudetto del Bologna. I tifosi della Lazio sono straordinari. Io non so senza quel gol cosa sarebbe stato, la Lazio pochi anni dopo è stata grande, abbiamo dato la possibilità ai tifosi della Lazio di gioire e di vincere. Quella è stata un'annata dura, poi c'è stato questo sogno che ci ha fatto veramente star bene. Se abbiamo pensato di non farcela? Sì, nel crollo finale non c'eravamo più dal punto di vista psicologico e fisico. Contro il Vicenza non sapevamo cosa potesse accadere".
LOTITO E SARRI - "Non mi aspettavo una situazione del genere. Penso che Lotito non abbia fatto una cosa bella al tifoso, forse è meno legato alla Lazio e al suo popolo di quel che pensavo. Sarri ha un bel compito, ha le qualità per far bene, da tifoso della Lazio spero faccia qualcosa di positivo, anche perché il tifoso della Lazio non merita quello che sta facendo Lotito. Io credo che chi vive e gioca per questa società capisce dentro cosa c'è. La Lazialità ti viene trasmessa dentro, chi ha qualcosa dentro se la sente e se la porta. La Lazialità o ce l'hai vivendo nella Lazio o sei un calciatore che ha poco dentro. Nel giorno d'oggi il legame con le società non è come una volta e chi riesce ad averlo è fortunato. Oggi si vive per qualcosa di personale".
LA ROSA DELLA LAZIO - "Io spero che Zaccagni torni ai suoi livelli. Sarri può tirar fuori tanto dai suoi giocatori, ma ammiro Castellanos e vorrei facesse uno step importanti. Per il resto la rosa può fare grandi cose, ma devono ascoltare l'allenatore e pensare alla Lazio prima che a sé stessi".
LE ALTRE - "Ci sono squadre che stanno facendo dei mercati importanti, il Como ha un presidente che se vuole può comprare chi gli pare, può dare fastidio a tutti. La Lazio deve pensare a dare il massimo e fare i conti alla fine. Il Bologna è in crescita, ha preso un nuovo centrale: abbiamo fiducia nella società. Spero Italiano si ripeta, non pensavo potesse fare una stagione come la scorsa vincendo la Coppa Italia, è stato un allenatore importante e che ha cambiato modo di giocare. Immobile? Bologna nel tempo ha fatto rinascere molto giocatori come Signori e Baggio".
INSIGNE - "Insigne alla Lazio? Faccio fatica a giudicarlo, sono tre anni che gioca in Canada: tornare in un campionato come il nostro è complicato, dipende da come stanno fisicamente e mentalmente. Devono ritrovare dentro di sé nuovi stimoli".
Questo articolo è redatto da Lalaziosiamonoi.it. La riproduzione, anche parziale, dell’articolo senza citazione è vietata. I trasgressori saranno perseguibili a norma di legge. Per tutte le notizie, mercato, interviste, esclusive e aggiornamenti in tempo reale sul mondo Lazio seguite Lalaziosiamonoi.it sul portale, sulla nostra app e su tutti i nostri social. Il sito web più letto dai tifosi della Lazio since 2008.