Stendardo fra taglio stipendi e riforme: "Più moralità e sostenibilità. Il mio calcio post-Covid-19"

L'ex difensore della Lazio Guglielmo Stendardo ha parlato ai nostri microfoni della squadra di Inzaghi, taglio degli stipendi e ripartenza
16.04.2020 10:30 di  Alessandro Vittori  Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Stendardo fra taglio stipendi e riforme: "Più moralità e sostenibilità. Il mio calcio post-Covid-19"

L'ex difensore, oggi avvocato e professore di Diritto dello Sport alla Luiss Guglielmo Stendardo, ha parlato ai nostri microfoni di Lazio, emergenza coronavirus, taglio degli stipendi e ripresa del campionato: "Dalle avversità che stiamo vivendo in questi giorni dobbiamo cogliere delle opportunità per migliorare un mondo come quello del calcio che ha subito un trauma devastante. L'obiettivo è trasformare il calcio e lo sport in generale in una risorsa sociale e culturale, renderli fruibili in ogni angolo del mondo e veicolando i suoi valori alle generazioni future".

LA LAZIO - "La classifica della Lazio è ottima e vanno fatti i complimenti alla società, al ds Tare, al mister Inzaghi, che ha saputo plasmare un gruppo di calciatori che non solo vince ma convince con il bel gioco. Quest'anno da segnalare la fase difensiva che è una garanzia per raggiungere i risultati. I complimenti alla squadra però non vanno fatti solo per il fatto di riuscire vincere, ma di come arriva a vincere".

TAGLIO STIPENDI - "Per quanto riguarda gli stipendi non sono ammessi tagli unilaterali, occorre usare il buon senso. Soprattutto bisogna capire quando e come il campionato riprenderà. Dal punto di vista giuridico l'articolo 5 dell'accordo collettivo non prevede alcuna ipotesi di sospensione degli stipendi tranne in 4 casi: quando ci sono sanzioni disciplinari per illecito sportivo, quando c'è violazione del divieto di scommesse o della normativa antidoping e quando c'è indisponibilità del calciatore per effetto dell'autorità giudiziaria. Senza questi 4 casi le società vanno incontro alla messa in mora da parte del calciatore con conseguente risoluzione unilaterale. Dal punto di vista etico invece sarebbe bello secondo me che i calciatori super pagati relegassero una parte del proprio stipendio per donarlo in beneficenza soprattutto a quelle strutture ospedaliere che in questo momento stanno soffrendo tanto e che sono chiamate a svolgere una missione da eroi. Mi auguro che ci sia buon senso sia da parte dei calciatori che da parte della Lega. I calciatori hanno mostrato la disponibilità per arrivare a un accordo, che poi dovrà essere ratificato singolarmente o davanti a un sindacato del lavoro o con dei contratti ex novo".

RIPRESA DEL CAMPIONATO - "Per quanto riguarda la ripresa del campionato l'obiettivo è quello di concludere regolarmente sul campo questa stagione sportiva. Tutti gli scenari sono ovviamente subordinati allo sviluppo dell'emergenza. Sicuramente la salute degli atleti e degli altri addetti ai lavori viene prima di tutti gli altri interessi in gioco. Le procedure per la ripresa riguardano la sanificazione di tutti gli ambienti e le strutture di allenamento. Ci sarà uno screening per gli atleti, una sorta di nuova idoneità sportiva, con test molecolari, sierologici ed esami del sangue, resta da capire la possibilità di fare i tamponi a tutti gli atleti. Tre sono le date ipotizzate per la ripresa, 27 maggio, 31 maggio o 3 giugno. Figc e Uefa stanno studiando la migliore soluzione affinché possa terminare regolarmente il campionato sul campo".

RIFORME DEL CALCIO - "Dopo il coronavirus sarebbe importante intervenire nel mondo del calcio con riforme strutturali. Prima di tutto bisogna capire se ci sarà la volontà di cambiare e chi dovrà farlo. Il calcio rappresenta una delle prime aziende del paese, l'1% del PIL. Secondo me innanzitutto servirebbe una moralizzazione del sistema, con la lotta al razzismo, alla violenza e a tutte le forme di discriminazione a cui abbiamo assistito. La secondo cosa dovrebbe essere la sostenibilità perché il sistema ha perso equilibrio e credibilità e dovrebbe restituire la fiducia a tutti gli italiani. Poi un ridimensionamento del costo dei cartellini e degli stipendi dei calciatori e una rimodulazione delle restrizioni legate al fair play finanziario e poi un supporto che può essere legato anche alla tecnologia per rivedere il protocollo Var. Importante sarebbe anche un iter legislativo tale da consentire la costruzione di nuovi stadi e una regolamentazione dei settori giovanili con investimenti corposi e tutela dei minori. Va tutelato il mondo dei dilettanti che è la base del calcio, posto un limite ai prestiti e al pagamento degli agenti".