Var, Casarin: “Strumento per attenuare il tasso d’errore. Poi l’arbitro…”

Il campionato procede inesorabile e ogni domenica si assiste a polemiche e discussioni sulle scelte arbitrali e sull’uso della tecnologia Var. In merito si è espresso l’ex fischietto Paolo Casarin ai microfoni di Radio Marte: “In linea di principio è un aiuto all'arbitro, che talvolta non può vedere o fare degli errori. Il Var ha il compito di attenuare questo tasso di errore che è sempre esistito e esiste tutt'ora Non me ne frega niente dei protocolli tutte chiacchiere: se c'è un errore in campo e al Var ci sono due arbitri, due. Quello davanti al monitor si avvale della tecnologia. Se le cose non combaciano il Var chiama e dice che c'è qualcosa di non visto. Il Var non l'ha fatto la FIFA, lo strumento nasce con l'apporto di tante persone perché un arbitro con un gioco così veloce e intenso non basta più… È in fase di miglioramento e non è assolutamente perfetto, sia per la lunghezza dell'accertamento che per l'autonomia dell'arbitro, anche qualora dovesse avvalersi del collega. Può decidere in autonomia anche dopo aver visto il monitor".
DUMFRIES – “Io avrei fischiato il rigore? Dovevo essere in campo per capire. Sicuramente non avrei potuto vedere bene se il contatto era dentro o fuori l'area. Mariani non aveva obbligo di obbedire ma di confrontarsi, ha deciso in piena libertà. Il punto debole dell'arbitro è quello di pensare di non sbagliare mai, a volte invece senza il Var si farebbero cazzate".
ANGUISSA - "Rigore Anguissa? Perché a metà campo tutti a dire 'bisogna lasciar giocare' e in area bisogna dare i falletti?".
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