Lazio, Marcolin: "Eriksson mi chiamava il sinistro di Dio"

Uno scudetto, una Supercoppa Europea, una Coppa delle Coppe, due Coppe Italia e due Supercoppe Italiane, questo il bottino di Dario Marcolin dal 1992 al 1999. Sette anni che lo hanno formato prima da uomo e poi da calciatore, in cui è passato da essere allenato da Dino Zoff, poi da Zeman e infine da Sven Goran Eriksson, di certo il tecnico che più ha saputo valorizzare le sue qualità. Arrivò a Roma che era ancora un ragazzino e prima un anno a Cagliari e poi uno a Genoa gli hanno permesso di farsi le ossa. Fu Zeman a credere in lui per primo: "Il gioco del boemo era perfetto per le mie caratteristiche, ero lento ma facevo girare il pallone velocemente". Come riporta “Il cuoio”, che ha realizzato un inserto speciale per il Corriere dello Sport, fu con tecnico svedese che Marcolin esplose: "Il tecnico mi chiamava il sinistro di Dio, apprezzava le mie qualità e mi diede fiducia in una Lazio piena di campioni".
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