Lazio, Fro(m)sinone with love: gol di Caicedo, la marcia-Champions riparte

Pubblicato ieri alle 20.54
05.02.2019 06:30 di  Carlo Roscito  Twitter:    vedi letture
Fonte: Carlo Roscito - Lalaziosiamonoi.it
Lazio, Fro(m)sinone with love: gol di Caicedo, la marcia-Champions riparte
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Avanti, march! Un-duee, un-dueee… ma basta l’uno di Caicedo. La Lazio riprende la marcia Champions e si riavvicina al quarto posto: piegato il Frosinone a domicilio, Samp scavalcata in classifica, Roma agguantata a 35, Milan distante un solo punto. La squadra di Inzaghi c’è, con la testa dove non arrivano le gambe. Una faticaccia nel finale per difendere lo 0-1, era preventivabile. I 120 minuti di Coppa Italia potevano essere un pericolo, invece hanno rilanciato i biancocelesti dal punto di vista mentale dopo i due ko contro Napoli e Juventus. Allo Stirpe è iniziata la discesa del calendario. Risultato e turnover: un posticipo perfetto, a conti fatti.

BOTTINO. Un successo ottenuto gestendo le forze in vista della prossima con l’Empoli (anticipo all’Olimpico a causa del Sei Nazioni di rugby), rinunciando dal primo minuto a big del calibro di Leiva, Lulic e Correa, stremati dalla notte di Milano. Nessuna ripercussione nonostante il campo secco, non annaffiato volutamente dal Frosinone per limitare il palleggio della Lazio. Eppure l’inizio è stato solo di Luis Alberto e compagni: lo spagnolo, di nuovo mezzala sinistra, a gestire la manovra come un direttore d’orchestra. Gioco in verticale, servizi continui per Immobile e Caicedo, vicinissimi per scambiare e mandare in crisi i centrali di Baroni.

DISCESA. Approccio martellante, Frosinone chiuso nella propria metà campo sin da subito. Solo l’imprecisione negli ultimi sedici metri non ha permesso alla Lazio di sbloccarla prima. Marusic e Durmisi (all’esordio da titolare in campionato) a spingere sulla fasce, Parolo a dare manforte, Badelj a coprire le spalle a tutti. Sportiello ha resistito fino al 36’: imbucata di Luis Alberto, stop di destro di Caicedo, saetta di mancino sotto l’incrocio dei pali: stavolta la decisione giusta sotto porta, un super gol dell’ecuadoriano. La Lazio, poco prima, aveva tremato solo per una svista di Fabbri, che aveva punito con un rigore (poi corretto dal Var) un leggero tocco di Bastos su Ciano.

DENTI STRETTI. Nel secondo tempo subentra la stanchezza e il Frosinone prende coraggio. Pinamonti anticipa Radu ma conclude alto di testa. Parolo rischia il doppio giallo, Luis Alberto la lesione muscolare ed esce per Lulic appena sente tirare l’adduttore destro (dita incrociate per evitare lo stiramento). Inzaghi aveva già richiamato Badelj e Caicedo (erroraccio sul tap-in del possibile 2-0) e fatto entrare Leiva e Berisha. La Lazio resiste fino alla fine a denti stretti, Baroni aggiunge Trotta e Ciofani a Ciano e Pinamonti senza ottenere il guizzo giusto. Soprattutto per colpa dell’ultimo, che calcia alle stelle da posizione favorevolissima su dormita di Bastos. Sofferenza e bottino pieno. Vittoria di misura, come all’andata. Tanto basta.