Di Chiara: "Con il Lecce, la Lazio dovrà avere pazienza e stare compatta"

20.04.2012 06:11 di  Luca Capriotti   vedi letture
Fonte: Chiara Biondini - Tuttomercatoweb
Di Chiara: "Con il Lecce, la Lazio dovrà avere pazienza e stare compatta"

L'ex giocatore di Lecce, Lazio, Genoa e Cagliari, Stefano Di Chiara, è intervenuto ai microfoni di Radio Incontro.

"Quanti ricordi al Lecce, la partita contro la Roma? Fu una partita giocata e pulita, ci sottovalutarono...per quanto riguarda la Champions Lazio favorita, ha il destino nelle sue mani".

Stefano Di Chiara lei ha giocato tante partite con il Lecce?
"Si, ho fatto parte di quel Lecce storico che vinse il primo campionato e venne in Serie A. Sono stati 4 anni di un'intensità assoluta, perchè oltre a giocare con mio fratello (lui nasce nella Roma, io nella Lazio), ci siamo divertiti molto. All'inizio pochi credevano in noi ma invece abbiamo vinto un campionato, siamo tornati in Serie A e ci siamo tolti tante soddisfazioni, il calcio ci ha dato tutto".

Stavamo guardando il periodo del Lecce in cui ha giocato (1983-1987), faceva parte dello storico Lecce del 1986 che sconfisse la Roma all'Olimpico:
"Certo ricordo benissimo, il famoso Roma-Lecce all'Olimpico (era la penultima di campionato). Sono quelle partite che quando le vivi al momento pensi siano situazioni momentanee che non lascino il segno, invece una partita che sembrava scontata è diventato un evento indimenticabile che ti ricorderai per tutta la vita. Fu una partita che lasciò molti sospetti, ma essendo considerato un "leader" di quella squadra se ci fosse stato qualcosa di "illegale" ne sarei stato al corrente. E' stata semplicemente una partita giocata e pulita, loro ci hanno sottovalutato, c'erano dei rancori che ci portavamo dietro dalla partita d'andata e l'hanno pagata nella partita di ritorno".

Anche la Lazio domenica si gioca una fetta importante di campionato contro il Lecce, una gara difficile dato che il Lecce ha un ottimo rendimento ma la Lazio deve vincere:
"Il Lecce è una buona squadra, da quando è arrivato un allenatore sanguigno come Serse Cosmi hanno preso coraggio e credono fortemente nella salvezza. E' una squadra rognosa, scorbutica, quadrata in tutti i sensi, perciò darà molto filo da torcere alla Lazio. La squadra di Reja dovrà stare calma, fino a che non trova gol non dovrà esporsi troppo perchè la loro migliori qualità sono le ripartenze con Muriel e Cuadrado che vanno a 200 all'ora. La Lazio dovrà avere pazienza e stare compatta tra le linee, ma al di la della tattica (se ne dicono troppe) la differenza la fanno comunque gli interpreti, la personalità agonistica e le motivazioni della squadra".

Com'è che la Lazio vince il derby e poi spesso non trova motivazioni nelle partite più "abbordabili"?
"L'interpretazione mia è che si gioca troppo e gli incontri sono spesso ravvicinati. Può capitare che in alcune partite venga a mancare la concentrazione, inoltre secondo me proprio questi numerosi impegni sono stati la causa dei tanti infortuni che hanno colpito la Lazio in stagione. Se tu guardi le rose della squadre ai tempi nostri eravamo al massimo 15-16 giocatori (compresi alcuni primavera), al giorno d'oggi spesso non ne bastano 23-24 soprattutto quando sei impegnato su più fronti".

Nella corsa alla Champions come la vede la Lazio?
"La vedo benissimo, ha il destino nelle sue mani. Anzi credo che la partita contro il Lecce sia proprio quella più ad alto rischio sotto certi punti di vista. Comunque la Lazio per me rimane la favorita e se supererà l'ostacolo di domenica ha la strada spianata".