Ferruccio Mazzola, il ricordo di Pulici: "Se ci fossero stati tre cambi a partita..."

08.05.2013 08:06 di  Stefano Fiori  Twitter:    vedi letture
Fonte: Stefano Fiori-Lalaziosiamonoi.it
Ferruccio Mazzola, il ricordo di Pulici: "Se ci fossero stati tre cambi a partita..."

"Ci fossero state tre sostituzioni a partita...". Strano il destino di Ferruccio Mazzola: campione d'Italia con la Lazio nell'anno di grazia 1974, non giocò neanche un minuto in tutto il campionato. Lui che tra il 1969 e il 1971 - nella prima parentesi biancoceleste - aveva collezionato 85 presenze e indossato anche la fascia di capitano. Strano il destino, con quel cognome pesante: figlio d'arte della leggenda Valentino, ma anche fratello d'arte, con il grande Sandro che ha catalizzato su di sé la maggior parte dei riflettori - anche se nel calcio di Sandro e Ferruccio i riflettori servivano solo a illuminare le partite in notturna. "Ci fossero state tre sostituzioni a partita, avrebbe giocato e neanche poco - è il ricordo di Felice Pulici riportato dalla Gazzetta dello Sport -Si poteva cambiare il portiere e un solo giocatore, ma quella stagione sembravamo fatti tutti di ferro: solo Re Cecconi si infortunò, ed entrò Inselvini". Nella mitologica divisione tra clan dello spogliatoio biancoceleste, "Ferruccio era nella mia stessa parte di spogliatoio, uno che faceva gruppo. In campo era rapido, e anche tecnicamente bravo. Come il fratello, ma alto la metà". E poi c'è il Ferruccio Mazzola che punta l'indice contro il doping, quello che accusa il Mago Helenio Herrera e l'Inter, la Fiorentina e la Roma, la stessa Lazio: "Se ha fatto nomi e cognomi, ha avuto coraggio e questa cosa va apprezzata - ragiona Pulici. - Se si arriva a queste accuse, un fondo di verità c’è". Il portiere dello Scudetto, però, inquadra il j'accuse di Mazzola in un discorso più ampio: "Tante volte, pur di evidenziare un momento o una situazione come questa, si va oltre. Partendo da qualcosa di vero, il fatto viene un po’ ingigantito. Purtroppo, e non è successo solo a Ferruccio, quando viene a mancare quella popolarità che si ha durante la carriera, si fa di tutto per tornare alla ribalta. In questo senso, tante società commettono l’errore di dimenticare i propri ex giocatori: dandogli anche dei minimi incarichi, permetterebbero loro di rimanere nel giro". Strano il destino di Ferruccio, l'altro Mazzola.