Lazio, Corino: "È una squadra malata. Rovella e Castellanos..."

L'ex difensore della Lazio, Luigi Corino, è intervenuto nella trasmissione di Francesco Scarcelli su Radio Roma Sound 90fm, per commentare il momento della Lazio e la partita di domani contro il Milan. L'ex giocatore biancoceleste ha trattato molteplici argomenti, dando anche una valutazione dei nuovi acqusiti.
Che Lazio è questa?
"È una Lazio malata! Gli equilibri della squadra vanno ritrovati e qualche giocatore, cullato dalla grandezza della scorsa stagione, si deve svegliare".
Di che sono le colpe di questa partenza rallentata?
"Di tutti. Della società che ha comprato 4 giocatori, ma solo l’ultimo giorno di mercato, del mister che non ha integrato sin dall’inizio tutti i giocatori ed infine dei giocatori stessi che non stanno rendendo come la scorsa stagione".
Cosa ne pensi della partita di domani contro il MIlan?
"Sulla formazione Sarri ne sa sicuramente più di me, perché i giocatori vengono da tanti impegni ravvicinati. A me nell’ultima partita ha convinto molto Rovella e lo confermerei. L’importante comunque è che in campo scenda una Lazio concentrata e guardinga, a prescindere dagli undici effettivi che partiranno dall’inizio".
Ricordiamo che con il Milan fuori casa storicamente si soffre, la vedi dura?
"L’importante sarà lasciare niente al caso senza regalare nulla al Milan. Poi se giocheranno meglio sarà giusta la loro vittoria ma ribadisco l’importante è giocare con l’attenzione giusta".
Per quanto riguarda il turnover, pensi sia giusto far riposare qualche titolare?
"È fondamentale trovare un equilibrio tra tutti gli effettivi della rosa in modo che tutti diano una mano alla causa, soprattutto con i 5 cambi diventa fondamentale questo aspetto".
Domani sera, mettendoti nei panni dei mister, come scenderesti in campo?
"Vanno valutati soprattutto Rovella e Luis Alberto che le ha giocate tutte, anche se è difficile lasciare fuori il mago in questa stagione. Ripunterei su Lazzari anche se Marusic è probabilmente più efficace per limitare Leao. Confermerei tutti gli undici, anche Vecino con la sua fisicità. Ho visto bene anche Isaksen e Castellanos nella scorsa partita".
Da grande difensore quale sei stato, che differenze vedi tra Patric e Casale ed eventualmente li vedi bene assieme?"Patric è più aggressivo e Casale più un giocatore di posizionamento. Casale l’ho visto anche abbastanza affaticato in questa prima parte di stagione. Insieme comunque li vedrei, perché no".
Che ne pensi di Guendouzi e Kamada?
"Guendouzi lo vedo bene come interno destro di centrocampo e mi aspetto grandi cose da lui. Kamada, lo ha detto anche Sarri, per il momento non può giocare insieme a Luis Alberto. Va trovata la quadra per il giapponese".
Davanti il Taty Castellanos può far riposare Ciro Immobile?
"Una partita tra Milan e Celtic la salterà ma non per demeriti, mi fido ciecamente di Ciro e secondo me non è criticabile. Castellanos non mi dispiace e ha caratteristiche diverse da Immobile ma è presto per dire se ha la qualità di Immobile"
Parlando più di te e della tua carriera, a quanti anni hai smesso da giocatore?
"A 35 anni perché mi hanno abbandonato le ginocchia. In un’amichevole contro l’Inter, durante la mia ultima stagione alla Lazio (1994), mi sono rotto il crociato anteriore sinistro e da lì non ho mai recuperato al 100%".
A distanza di anni risenti ancora di quegli infortuni?
"Sinceramente no, è rimasta solo qualche cicatrice e segni della battaglia".