Lazio Nuoto, la manifestazione contro il Governo. Il pres. Moroli: "Lo sport non si può fermare"

04.11.2020 12:45 di  Daniele Rocca  Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Lazio Nuoto, la manifestazione contro il Governo. Il pres. Moroli: "Lo sport non si può fermare"

È in corso a Roma “Un tuffo senz’acqua”, la manifestazione sostenuta dalla Federazione Italiana Nuoto per protestare contro le restrizioni previste nell’ultimo provvedimento preso dal Governo. Presente all'evento anche la sezione della Lazio Nuoto, che tramite il suo presidente ha voluto far sentire la propria voce: "È la presenza di un settore economico - ha dichiarato ai nostri microfoni Massimo Moroli - che spesso è dimenticato. Si parla dello sport come un’attività aleatoria, semplicemente ludica, ma al giorno d’oggi sta assumendo un ruolo nella qualità della vita determinante. L’attività natatoria in particolare è molto più difesa e protetta contro il rischio del covid. È l’organizzazione mondiale della sanità che ci dice che in presenza di una percentuale di 0,5 di cloro il virus muore, non resiste. In tutte le piscine la percentuale di cloro sta tra l’1 e l’1,5%. Due o tre volte la percentuale letale per il virus. Uno degli sport da questo punto di vista più sicuro e più tranquillo. Può essere avvicinato al tennis e al padel, che si svolgono a distanza. Ovviamente in piscina la distanza non c’è ma sta in un ambiente che ti disinfetta. Il problema delle piscine quindi andrebbe analizzato con più attenzione. Lo sport in genere però deve essere tutelato per poter migliorare la qualità della vita delle persone che lo praticano".

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LAZIO NUOTO - "Viviamo un contrasto inaudito con il comune di Roma. La nostra società ha 120 anni di vita, un palmares che nessuno in Italia detiene, ha creato un’eccellenza nella piscina della Garbatella che abbiamo gestito per 34 anni. Poi è stata messa a bando con un regolamento per cui tutti i nostri valori non contavano niente. Praticamente chiunque poteva rispondere ai parametri di qualità fissati nel bando, e quindi alla fine avrebbe vinto chi offriva di più. È venuta una società che ha offerto di più e si è aggiudicata la gara. Fortunatamente questa società non aveva i requisiti per partecipare e quindi il Tar ha annullato questa aggiudicazione. Infine con una interpretazione particolare del comune è stata riassegnata alla stessa società, alla quale sono stati chiesti ulteriori documenti. Al momento sono in piedi tre ricorsi, di cui due al Tar e uno al Consiglio di Stato. Vediamo, al momento abbiamo perso questa gestione. Ci dispiace per tutte le persone che ne facevano parte nel quartiere. Speriamo di poter rientrare alla fine dell’attività giudiziaria. Parallelamente la nostra attività agonistica va avanti: sabato faremo la prima partita di pallanuoto nel campionato di A1, abbiamo la squadra paralimpica che è la seconda d’Italia. Abbiamo ripreso l’attività tuffistica, il nuoto anche a livello giovanile. Però il problema dell’impianto svela anche la precarietà della condizione in cui le società sportive vivono nel quadro delle amministrazioni locali. Il bando che è stato fatto per noi è stata una specie di raggiro. Così non si premiano qualità e meritocrazia".