Lazio spagnola, anche senza Luis Alberto: Patric e Jony al top, Cremonese ko

La Lazio stende la Cremonese parlando spagnolo. Da Jony a Patric, per questa volta non serve Luis Alberto. A Ga-ba-rron va la meritata copertina.
15.01.2020 06:32 di Francesco Mattogno Twitter:    vedi letture
Lazio spagnola, anche senza Luis Alberto: Patric e Jony al top, Cremonese ko
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È anche la sua giornata. Finalmente, se lo meritava. È la giornata di Ga-ba-rron (fa un certo effetto sentirlo scandito dallo speaker dell'Olimpico, ndr) Patric: di mestiere tuttofare, per la prima volta goleador. La Lazio stende 4-0 la Cremonese viaggiando sulle ali del giustificato entusiasmo dei suoi esterni, alla prima chance dopo un lungo periodo in naftalina. Patric non giocava titolare - causa infortunio e non solo - dal 28 novembre, Jony dal 12 dicembre: era l'inutile trasferta a Rennes di Europa League. Sono loro a inaugurare la Coppa Italia 2020 della Lazio. Parlando un po' spagnolo, un po' la lingua del cross a tutti i costi. A tutte le latitudini. Da uno dei mille e più traversoni dell'ex Malaga nasce il vantaggio biancoceleste. Agazzi lo smanaccia, è più uno schiaffetto di rimprovero, la palla resta lì e da pochi passi Patric corona una sogno. Chiude un cerchio. È solo il 10' sul cronometro, la povera Cremonese sulla carta sarebbe già ko. Non sarà così.

LEEEEENTI MA EFFICACI - Tutto, ma non un agnello sacrificale. I grigiorossi giocano d'orgoglio, la Coppa Italia da quelle parti è merce rara. E allora non passano neanche due minuti dall'1-0 che Deli, già pericoloso al 4', tenta lo scherzetto superando Bastos sul lato sinistro dell'area di rigore e calciando a giro sul palo lungo. Proto lascia correre il pallone come il brivido sulla propria schiena. Partita lenta, spremersi non gioverebbe a nessuno. Anche la Cremonese ha un campionato a cui pensare. L'unico a sbattersi davvero è Bobby Adekanye: ha bisogno di mostrarsi, è iperattivo. Svaria per tutto l'attacco, fa vedere un paio di controlli interessanti, poco altro. In merito all'ordinaria amministrazione della Lazio avrebbe qualcosa da ridire la squadra di Rastelli. Viva, in partita. Ma punita al 26' sul cross numero “x” di Jony. Questa volta è Parolo, in spaccata dopo il solito inserimento svizzero, a timbrare il cartellino e il ginocchio di Agazzi. Che si lamenta e sanguina, è costretto a uscire e far posto a Ravaglia. La Var non interviene (sbaglia), è 2-0.

AVANTI UN ALTRO - Poco male per la Lazio, il secondo gol è una scusante in più per abbassare ulteriormente i giri del motore. Congelare lo scontato passaggio del turno. Allora chi prova a riscaldare l'ambiente è la Cremonese, ma la zampata di Ciofani a tempo scaduto delude le aspettative dei suoi tifosi. Fiacca come la prima frazione che volge al termine. Non come la ripresa, che inizia forte. Perché Bobby ci ha provato, al 53', voleva togliere la copertina a Patric. Ma il suo inserimento sulla verticalizzazione di Jony parte con troppo anticipo: la bandierina si alza, gol annullato. Avanti un altro allora, questa volta vestito di grigiorosso. Un minuto dopo Palombi, a tu per tu con Proto, sbaglia la più classica delle reti dell'ex (paratona del belga, ndr). Gol sbagliato, rigore subito. Al 56' Bastos viene trattenuto vistosamente in area da Caracciolo. Ci sono pochi dubbi, e Immobile è una sentenza: 3-0, saluti a Cremona.

PASSERELLE - Fuori Luiz Felipe, Cataldi e Immobile. Dentro i due Anderson, Djavan e Andrè, oltre a Minala. Patric scala a fare il terzo centrale di difesa, il grosso - tra qualche iniziativa interessante - già lo aveva fatto. Tanti ingressi in campo ma poco arrosto. La Lazio è un po' fumosa, addormentata. Raffigurata dai colpi di tacco di Adekanye e da qualche annebbiamento difensivo di troppo. La Cremonese spinge cercando di sfruttare gli spazi lasciati da un avversario ora un po' troppo molle e allungato, ma crea il pericolo maggiore solo con un sinistro scaraventato sull'esterno della rete dal solito Palombi al 74'. Inzaghi scuote i suoi, “è finita si dice alla fine”. E allora la Lazio lo accontenta. Prima Patric, legittimando la copertina, sfiora la doppietta all'86' con un destro che Ravaglia cancella dall'angolino. Poi Bastos firma il poker all'88'. Punizione di Jony che, neanche a dirlo, crossa in mezzo dai 35 metri: l'angolano incorna per il 4-0 finale. Ma è giusto regalare titolo e copertina al simbolo di una Lazio operaia, quella vista oggi. Bravo Patric, e bravo Jony. Grazie a loro questa squadra sa parlare spagnolo, con o senza Luis Alberto. Oggi a riposo in vista di impegni più probanti.

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Pubblicato il 14/01