Mattarella: "Il 2021 sarà l'anno della ripartenza, vaccinarsi è un dovere"

Sta per terminare un 2020 difficile, segnato dall'epidemia Covid-19. Il presidente della Repubblica Mattarella ha tenuto un discorso di fine anno: "Care concittadine e cari concittadini, avvicinandosi questo tradizionale appuntamento di fine anno, ho avvertito la difficoltà di trovare le parole adatte per esprimere un augurio. Sono giorni in cui convivono angoscia e speranza. La pandemia che stiamo affrontando mette a rischio le nostre esistenze. Il 2021 sia l'anno della sconfitta del virus. La pandemia ha seminato un senso di smarrimento: pone in discussione prospettive di vita. Basti pensare alla previsione di un calo ulteriore delle nascite, spia dell'incertezza che il virus ha insinuato nella nostra comunità. E' questa la realtà, che bisogna riconoscere e affrontare. Io mi vaccinerò appena posso, prima chi è a rischio. Ma la scienza ci offre l'arma più forte, prevalendo su ignoranza e pregiudizi. Mai un vaccino è stato realizzato in così poco tempo. Per questo, vaccinarsi è una scelta, un dovere e una responsabilità, tanto più per chi opera a stretto contatto con malati e per i più fragili. Io mi vaccinerò appena possibile, dopo le categorie che, essendo a rischio maggiore, debbono avere la precedenza".
FUTURO - "Abbiamo avuto la capacità di reagire. La società ha dovuto rallentare ma non si è fermata. Non siamo in balia degli eventi. Ora dobbiamo preparare il futuro. Non viviamo in una parentesi della storia. Questo è tempo di costruttori. I prossimi mesi rappresentano un passaggio decisivo per uscire dall'emergenza e per porre le basi di una stagione nuova. Non sono ammesse distrazioni. Non si deve perdere tempo. Non vanno sprecate energie e opportunità per inseguire illusori vantaggi di parte. E' questo quel che i cittadini si attendono. Niente distrazioni, serve unità. La sfida che è dinanzi a quanti rivestono ruoli dirigenziali nei vari ambiti, e davanti a tutti noi, richiama l'unità morale e civile degli italiani. Non si tratta di annullare le diversità di idee, di ruoli, di interessi ma di realizzare quella convergenza di fondo che ha permesso al nostro Paese di superare momenti storici di grande, talvolta drammatica, difficoltà. L'Italia ha le carte in regola per riuscire in questa impresa. Sarà l'anno della ripartenza, quello che inizia sarà il mio ultimo anno come Presidente della Repubblica. Coinciderà con il primo anno da dedicare alla ripresa della vita economica e sociale del nostro Paese. La ripartenza sarà al centro di quest'ultimo tratto del mio mandato. Sarà un anno di lavoro intenso. Abbiamo le risorse per farcela".