RITIRO LAZIO, GIORNO 3 - Grigioni e i vice Strakosha: portieri fra diktat e applausi

15.07.2019 10:01 di Alessandro Zappulla   vedi letture
Fonte: da Auronzo di Cadore - Alessandro Zappulla
RITIRO LAZIO, GIORNO 3 - Grigioni e i vice Strakosha: portieri fra diktat e applausi

AURONZO - Mentre la Lazio corre e suda agli ordini di Inzaghi, c'è un gruppo di atleti che si prepara alla stagione con l'aquila sul petto e i guantoni sulle mani. Orfani di Strakosha (per lui controlli medici il 19 luglio ndr) la squadra degli atleti volanti è composta da Proto, Guerrieri, Adamonis e Alia. Là, abbandonati al proprio destino sotto gli occhi dello stadio gli uomini di Adalberto sono pronti a tutto. Non temono la critica, si esaltano ad avere le camere puntate addosso. Gli eroi leggendari, scrisse qualcuno, vestono lunghi mantelli, ai portieri invece bastano un paio di guanti per esaltarsi. Salti prodigiosi, nemici immaginari, palloni sparati a velocità impressionanti da neutralizzare prima con la forza del pensiero e poi con l'esplosivitá delle gambe. Concetti elaborati e trasmessi sino alla noia nei lunghi allenamenti, fra Auronzo e Formello per garantire alla Lazio dei guardiani di prim'ordine. Giovani da responsabilizzare, vice da preparare ad una annata in cui essere pronti sarà fondamentale. In campo per difendere i pali, ma nello stesso tempo per giocare con i piedi. Allenamenti mirati gestiti da mister Grigioni e coadiuvati da Zappalá. Restare fedeli al credo di Inzaghi che per la sua squadra vuole un possesso palla che parte da lontano. Il portiere che intercetta anche di piede e fa ripartire la manovra in un sol tocco. Calcio moderno, calcio che pretende tecnica in ogni reparto, anche nei portieri.  "Rapidi ragazzi con il pallone fra i piedi, altrimenti gli avversari ci si mangiano", il monito per i vice volanti della Lazio diventa quasi un diktat per tutto l'allenamento. Palloni calciati a ripetizione e respinti dopo un controllo senza mani. Poi ancora tuffi e ostacoli improvvisi da scartare con uscite portentose. Fra i più applauditi c'è senza dubbio Proto, ma si fa largo anche il giovane Adamonis. Si studia e si lavora per diventare grandi sotto le Tre Cime di Lavaredo. Si ascoltano gli insegnamenti per migliorare il progetto di Inzaghi. Con i guanti, gli scarpini e l'aquila sul petto gli eroi solitari sono pronti a difendere la Lazio.

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