Stefano Re Cecconi racconta Luciano: "Mio padre, altro che un giocatore viziato"

Stefano Re Cecconi, figlio di Luciano, storico centrocampista della Lazio vincitrice dello scudetto del 1974, ha rilasciato un'intervista a La Repubblica parlando del padre - dell'uomo e del calciatore che era - oltre che del mistero che continua ad aleggiare sulla sua morte. Di seguito le sue parole: "Era generoso. Leale con tutti, specialmente con Maestrelli che lo aveva allenato anche al Foggia. Era così attaccato a lui e alla Lazio che, un giorno, si precipitò in macchina con il fratello a Milan per evitare che il presidente Lenzini lo vendesse al Milan: Buticchi aveva messo sul tavolo un assegno in bianco".
E ancora: "Quanti sacrifici, altro che un giocatore viziato. Vorrei gridarli ai quattro venti chi è stato veramente mio padre. Quando la gente mi chiede se sono parente del giocatore dico di no solo per non parlare di come è morto. La sua morte? La bottega era piccola e c'erano due bambini, papà non avrebbe mai messo a rischio la loro vita. Penso ad un colpo partito inavvertitamente, è successo tutto troppo in fretta. In quegli anni c'era la lobby dei gioiellieri che spingeva per difendere la categoria esposta alle rapine, e credo che sulla scia dell'opinione pubblica si sia preferito chiudere lì la storia. Penso anche che se papà avesse giocato in una squadra del Nord, sarebbe stato più tutelato".