Viaggio nelle giovanili: la Lazio cerca altri De Silvestri

I talenti, guariscono i tormenti. Un laboratorio, una casa. I nuovi De Silvestri nascono a Formello, crescono in un ambiente familiare e che li coccola. I nuovi De Silvestri sono in rampa di lancio. Alcuni son pronti al battesimo, altri promettono bene. I talenti assicurano il patrimonio tecnico, il futuro d’un club che punta a rilanciarsi; assicurano la crescita e la vitalità d’una Lazio che vuole rinverdire le tradizioni; assicurano il rilancio d’una squadra che vive a metà da troppo tempo e ha bisogno di forze fresche e forti motivazioni. I talenti possono essere l’eterna giovinezza, l’elisir della vittoria.
L’ORGANIZZAZIONE - Un milione d’euro d’investimento annuale e i risultati superano i costi. Tre strutture scelte per allenare i giovani aquilotti, attività e allenamenti programmati dai 5 anni in poi e lungo tutte le fasce d’età. Istruttori di educazione fisica ed allenatori a comporre uno staff tecnico- organizzativo (ne esiste uno per formazione). Con un obiettivo immediato: l’insegnamento e la cura della tecnica. Dalla Primavera alla scuola calcio, dai più grandi ai più piccoli e viceversa. Dal lunedì al venerdì, poi spazio al week-end agonistico. E i risultati stanno arrivando:
« Le nostre squadre sono in crescita e si sono tutte classificate per le fasi finali della stagione» , racconta con orgoglio il Generale Giulio Coletta, responsabile del settore giovanile.
E’ casa Lazio, la casa dei bambini e dei ragazzi, degli adolescenti che diventeranno uomini e calciatori. Si parte dai primi calci, dai pulcini e dagli esordienti (è la scuola calcio). Il cuore del settore giovanile biancoceleste pulsa ogni giorno. E’ una catena di montaggio, un brulicare no-stop di esperti e faticatori.
L’ARSENAL - Lotito lo chiama il «modello Arsenal » . Il suo progetto l’ha voluto intendere così. Puntando sui giovani, crescendoli, dandogli fiducia con coraggio, valorizzandoli in prima squadra. Igli Tare, futuro diesse, ha preso sotto il suo controllo Primavera e Allievi nazionali. Una Lazio stile Gunners, questo è il sogno ( coi dovuti paragoni). Una Lazio che cresce i suoi giovani in casa, che li rintraccia sul territorio cercando d’arrivare prima degli altri, evitando le fughe degli anni passati, dettate da svariati problemi societari. Il settore giovanile della Lazio alleva più di 600 ragazzi (500 fanno parte della scuola calcio). La Primavera corre a Formello, i centri sportivi Dabliu (Eur) e Gentili (Giustiniana) sono stati presi in affitto e ospitano tutte le altre formazioni (comprese le scuole calcio Polo Sud e Polo Nord). I nuovi De Silvestri abitano qui, senza tormenti.
SARANNO FAMOSI: TUIA E MENDICINO, SCOMMESSE VINCENTI
Saranno famosi. Il fiuto del gol di Ettore Mendicino, la determinazione di Davide Faraoni, la forza di Alessandro Tuia. Un bomber, un jolly difensivo e un centrale figli di casa Lazio. Loro, ma non solo. C’è il fantasista Francesco Mancini, tanto genio e un po’ di sregolatezza da orientare. C’è Luis Cavanda, preso dall’Anderlecht tre anni fa, è un terzino destro di corsa e tecnica. Ci sono i centrocampisti Antonio Cinelli e Riccardo Perpetuini.
C’è Libor Kozak, bomber alto e grosso, che è arrivato in estate dalla serie B ceca e s’è imposto segnando sette gol con la Primavera. Seguono le orme dell'ex compagno Diakitè promosso in prima squadra come titolare nei mesi scorsi e dopo tanta gavetta. C’è Pajtim Kasami, professione centrocampista « ma di quelli che possono ricoprire tranquillamente tutti i ruoli » , dice chi lo conosce bene. E’ l’ultimo arrivato in ordine di tempo, un talento vero. Tanto che Marcello Lippi, quando fece visita a Formello, volle conoscerlo al termine dell’allenamento della Lazio. Sta completando l’iter burocratico, per questo ha dovuto rimandare il suo esordio. Era stato convocato dalla Macedonia Under 19, non ha risposto alla chiamata perché aspetta la Svizzera (ha doppio passaporto). C’è Alessio Campoli degli Allievi Lazio, già inserito negli Allievi Italia, promette molto bene.
LA CRESCITA - Mendicino è la fotografia più recente: ha esordito in serie A l’8 febbraio scorso, in Fiorentina- Lazio 1- 0. Mercoledì ha debuttato nell’Italia sperimentale di Casiraghi, la nuova Under 21 scelta dal cittì per i prossimi anni. E’ in rampa di lancio su più fronti e resta la punta di diamante della Primavera allenata da Roberto Sesena, uno che nel corso della sua militanza biancoceleste ha battezzato tanti talenti. Sesena è tra gli uomini deputati alla crescita dei ragazzi d’oro, la sua squadra sta volando, sogna un finale di stagione entusiasmante.
Mendicino è un figliol prodigio, la dimostrazione che nella Lazio si può crescere ed arrivare. E’ la speranza di tutti i suoi compagni che sognano di seguire le sue orme per arrivare presto tra i big. Rossi è un tecnico attento e che sa lavorare coi giovani, lo dimostra il suo passato, lo certifica il presente. Quest’estate ha scelto alcuni baby calciatori e li ha portati in ritiro: ogni settimana non smette d’aggregare talenti alla prima squadra. Li sa crescere, li sa allevare ed allenare da maestro di calcio qual è.
IL DOMANI - Mendicino e i suoi compagni possono rappresentare il futuro della Lazio, la linfa vitale d’una società che ha bisogno di rigenerarsi per ritrovare la giusta strada. Mendicino, Tuia e tutti gli altri sono cresciuti, non sono più delle belle speranze. Aspettano di dimostrarlo sul campo più difficile. Si allenano settimanalmente con campioni del calibro di Pandev e Matuzalem, Rocchi e Zarate. Chiedete a loro per sapere di che pasta son fatti.