L'incredibile storia di Hysaj, terzino per caso: "Il mio idolo è Tare, due anni fa la Lazio..."

05.02.2013 12:17 di  Davide Capogrossi  Twitter:    vedi letture
Fonte: Davide Capogrossi - Lalaziosiamonoi.it
L'incredibile storia di Hysaj, terzino per caso: "Il mio idolo è Tare, due anni fa la Lazio..."

NON SOLO LAZIO - Il calcio è uno sport affascinante e coinvolgente, ma anche un universo variegato che riserva una moltitudine di storie incredibili: una raccolta di racconti da far invidia allo scrittore più fantasioso. Il caso di Elseid Hysaj è uno spunto da Libro Cuore. I genitori spesso spingono i propri figli all’attività calcistica allettati dalla prospettiva di un futuro roseo o come proiezioni del loro insuccesso. Talvolta un padre sponsorizza il proprio figlio per necessità, perchè crede in lui, perché il calcio garantisce la pagnotta a fine giornata. Gzim Hysaj, professione muratore, 9 anni fa stava ristrutturando l’abitazione di Marco Piccioli, professione agente di calciatori. Tra i due – come riporta la rubrica ExtraTime della Gazzetta dello Sport - nacque una confidenza tale da spingere il muratore a candidare il figlio Elseid per un provino. Il ragazzino aveva solo 10 anni, così l’agente gli rispose senza prenderla troppo sul serio di riprovare 4 anni dopo. Gzim non si è scoraggiato, ha conservato il contatto di Piccioli e ha richiamato alla scadenza fissata. L’agente organizzò un provino per la Fiorentina, ma alcuni problemi burocratici bloccarono il tesseramento. Fu dirottato all’Empoli, club dal rigoglioso settore giovanile. Oggi, 5 anni più tardi, è entrato nelle rotazioni della prima squadra, ha conquistato la fiducia di mister Sarri. E’ un terzino sinistro che calcia con entrambi i piedi, si ispira a Zanetti, anche se il suo mito è Igli Tare, ex attaccante e attuale direttore sportivo della Lazio: “In Italia ha fatto fare bella figura a tutti gli albanesi. L’ho conosciuto, lo sento, mi dà dei consigli. Due anni fa la Lazio mi voleva”. Ora è tempo di sgambare nei campi di B, poi un giorno chissà…L’imperativo è non demordere mai, niente aforismi, solo la tenacia di un muratore di Scutari che desiderava un futuro felice per suo figlio Elseid.