Lazio, il ridimensionamento è realtà: ora il futuro è un'incognita

26.05.2025 00:15 di  Redazione1 Lalaziosiamonoi   vedi letture
Lazio, il ridimensionamento è realtà: ora il futuro è un'incognita

La stagione della Lazio si è chiusa nel peggiore dei modi: con un settimo posto che non basta nemmeno per ottenere un pass per la Conference. All'Olimpico passa anche il Lecce, confermando un trend imbarazzante, che ha visto la Lazio vincere, all'Olimpico, solo una volta negli ultimi sei mesi. Inevitabile dunque rimanere fuori dall'Europa. Un fracaso - come dicono in Sudamerica - che riporta indietro di otto anni e che pesa come un macigno sulle ambizioni del club. Si tratta del secondo settimo posto consecutivo, segno evidente di un ridimensionamento ormai strutturale. Se nella stagione 2022/23 la squadra di Maurizio Sarri aveva chiuso al secondo posto in Serie A, qualificandosi meritatamente alla Champions League e dando l’idea di poter aprire un ciclo ambizioso, le due annate successive hanno mostrato un preoccupante regresso sotto ogni punto di vista: tecnico, gestionale e strategico.

L’addio di Sarri, seguito da un travagliato cambio di guida tecnica e un mercato poco ispirato hanno contribuito a spegnere ogni slancio. Il dato più allarmante non è solo la classifica, ma l’impressione che la Lazio sia rimasta ferma mentre le altre si muovevano. Squadre come Bologna, Atalanta e perfino la Fiorentina hanno mostrato idee chiare, progetti tecnici solidi e una voglia di crescere sostenuta anche da investimenti concreti. Al contrario, la società biancoceleste sembra aver smarrito ogni visione a lungo termine, rifugiandosi in una gestione conservativa che oggi non basta più. Le prospettive future non offrono motivi per essere ottimisti. L'assenza dalle coppe europee non solo priverà la Lazio di introiti fondamentali e peserà e sul mercato in entrata e sulla permanenza di alcuni elementi chiave. In un contesto in cui molte squadre italiane puntano dichiaratamente a un salto di qualità, il club capitolino rischia di scivolare sempre più costretto ai margini del calcio che conta.Serve una svolta profonda, che parta dalla chiarezza della dirigenza sulle ambizioni reali del club. Continuare a galleggiare, affidandosi a sporadiche intuzioni sul mercato e a una comunicazione non sempre trasparente, significa accettare un destino da comprimari. E per una piazza come Roma, che vive di passione e orgoglio, sarebbe un'amara condanna.

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