Lazio, Caicedo riacciuffa anche lo Zenit: a San Pietroburgo è 1-1

05.11.2020 07:22 di Alessandro Vittori Twitter:    vedi letture
Fonte: Alessandro Vittori - Lalaziosiamonoi.it
Lazio, Caicedo riacciuffa anche lo Zenit: a San Pietroburgo è 1-1

Altra prova di resilienza della Lazio. Nonostante i dieci indisponibili, la squadra di Inzaghi esce indenne anche da San Pietroburgo, riacciuffando lo Zenit a 8 dalla fine con il solito Caicedo. I biancocelesti dimostrano ancora una volta di trovare forza nelle difficoltà e, dopo un primo tempo scialbo, portano a casa un punto prezioso per la classifica del Girone F di Champions League. In attesa di Bruges - Borussia Dortmund (rispettivamente a 4 e 3 punti), i capitolini salgono a quota 5 e tengono a distanza di sicurezza i russi (1 punto).

LE SCELTE - Inzaghi sceglie quasi in toto la squadra di Bruges, la sola variante è Muriqi al posto di Caicedo. Davanti a Reina, Patric (preferito a Luiz Felipe), Hoedt e Acerbi. Sugli esterni recuperato Marusic a destra, conferma a sinistra per Fares. Akpa Akpro, Parolo e Milinkovic in mezzo al campo, con Correa alle spalle dell'ex attaccante del Fenerbahce. Pereira, Caicedo, Luiz Felipe, Cataldi, Armini, Alia e i Primavera Furlanetto, Bertini, Czyz, Franco e Pica partono dalla panchina.

RITMI BASSI, ZENIT AVANTI - Il primo tempo si gioca su ritmi molto bassi. Lo Zenit prova da subito a tenere il possesso, la Lazio si abbassa nella propria metà campo e gestisce le emergie anche alla luce dell'emergenza. Chi si fa immediatamente notare è l'arbitro Artur Dias che nei primissimi minuti di gioco ammonisce Akpa Akpro e Kuzyayev, evitando di farsi sfuggire la partita di mano. Inzaghi chiede alla squadra di disporsi a 4 in fase difensiva, Fares indietreggia di qualche metro e Patric si allarga sull'out. L'unica fiammata biancoceleste è al 25', quando MIlinkovic vede Correa alle spalle di Lovren, che con un colpo di reni spizza la palla e facilita l'uscita di Kerzhakov. Alla prima occasione creata i russi trovano il vantaggio: cross di Zhirkov, doppia sponda di Dzyuba (tocco sospetto con il braccio largo) e Kuzyayev di testa, Erokhin batte Reina. La Lazio si sveglia e costringe lo Zenit a chiudersi dietro, ma mancano il ritmo e lo spunto: l'unica occasione creata è un colpo di testa di Muriqi al 37' che finisce alto sopra la traversa.

CI PENSA SEMPRE CAICEDO - La ripresa inizia ancora su ritmi blandi. La Lazio trova subito un'occasione potenziale: bello scambio tra Muriqi e Milinkovic, Correa prende Rakitsky alle spalle, ma poi perde l'attimo e l'azione sfuma. Al 51' la prima sostituzione di Inzaghi che inserisce Cataldi al posto di Parolo. I biancocelesti si scoprono un po' e Hoedt in scivolata salva su Erokhin lanciato verso la porta. All'ora di gioco altri due cambi, Caicedo per Muriqi e Pereira per Fares. Marusic passa a sinistra e Akpa Akpro diventa il quinto a destra. Anche Semak effettua una sostituzione, inserisce Mostovoy per Erokhin e il nuovo entrato sfiora subito il raddoppio. Al 71' scambio Correa-Caicedo-Correa, Barrios è costretto al fallo sull'argentino: da buona posizione Cataldi colpisce in pieno la barriera. La Lazio però aumenta i giri, Caicedo di testa raccoglie una sponda di Milinkovic e va vicino al pareggio. Correa prova a fare tutto da solo, recupera il pallone da Barrios, salta un paio di uomini ma il tiro è debole e Kerzhakov para. Inzaghi sceglie di passare al 4-4-2 e raccoglie subito i frutti: discesa sulla sinistra di Acerbi, palla in area e Caicedo è bravissimo a trovare ancora il gol con un piattone. Subito un brivido, con Kuzyayev che finisce a terra dopo un tocco leggerissimo di Pereira. Sembra lo stesso episodio di domenica con Belotti, stavolta giustamente l'arbitro non concede rigore. Esce Correa, entra Luiz Felipe. Milinkovic sfiora un euro gol, botta con il sinistro e palla a lato di un soffio. Dopo qualche minuto ci prova di destro, alto. Nell'ultimo minuto di recupero brivido per i tifosi biancocelesti: Milinkovic sbaglia un passaggio in orizzontale, palla a Dzyuba (in fuorigioco) che manda in porta Mostovoy. Reina battuto, ma l'assistente alza la bandierina. Non è un gol come a Torino, ma poco ci manca.

Pubblicato il 4/11