Lazio, Sarri e il periodo di apprendimento: i blackout fanno parte del percorso

La prima Lazio di Sarri ha totalizzato 11 punti nelle prime 7 giornate di campionato. Il primo bilancio parziale dice 3 vittorie (Empoli, Spezia e Roma), 2 pareggi (Cagliari e Torino) e 2 sconfitte (Milan e Bologna), esattamente come nelle ultime due stagioni (2019-20 e 2020-21). Il brusco stop di Bologna, ancora troppo fresco per essere archiviato, non deve offuscare l'analisi di un periodo in cui determinate difficoltà erano già state ampiamente messe in preventivo. Negli ultimi 5 anni con Inzaghi alla guida si è registrata una partenza nettamente migliore soltanto in un'occasione (16 punti nel 2017-18), stessi risultati nel 2019-20 e 2020-21 e bilancio leggermente più sorridente in altre due stagioni (13 punti nel 2016-17 e 12 punti nel 2018-19). Il Napoli 2015-16, il primo sotto la guida Sarri (in quella che è forse l'esperienza con maggiori analogie con l'attuale in biancoceleste), totalizzò 12 punti nelle prime 7 giornate. Inoltre guardando la classifica la Lazio al momento occupa, in coabitazione con altre tre squadre, la sesta piazza, posizione finale dello scorso campionato. Sicuramente l'inizio di stagione non è stato straordinario, ma considerando la rivoluzione tattica e di idea di calcio intrapresa in estate, neanche così negativa come emerge da alcune analisi frettolose.
BLACKOUT - Le sconfitte fanno parte della storia del calcio e i blackout non hanno mai risparmiato nessun club al mondo. Prendendo l'esempio più alto in casa Lazio, la straordinaria squadra scudettata del 2000 ebbe in stagione dei passaggi a vuoto (derby d'andata, Venezia e Valencia) che costarono l'eliminazione dalla Champions League contro un avversario sulla carta inferiore. Analizzando il curriculum di Sarri, a margine dei grandi risultati ottenuti alla guida di Napoli, Chelsea e Juventus emergono anche delle sconfitte simili a quella della Lazio a Bologna, blackout inevitabili dai quali risollevarsi per poi viaggiare con passo ancora più spedito. Nella prima annata a Napoli a essere amaro fu ancora il Dall'Ara: dopo aver sconfitto la settimana precedente l'Inter 2-1, il 6 dicembre 2015 gli azzurri caddero a Bologna 3-2. Il risultato in realtà è reso meno amaro dalla doppietta di Higuain tra l'87' e il 90', ma fino a 3 minuti dalla fine il risultato era di 3-0. Discorso analogo il 3 aprile 2016 a Udine quando Higuain e compagni vennero sconfitti per 3-1 e l'argentino per il nervosismo beccò anche un cartellino rosso. Il Napoli in quella stagione concluse secondo, lottando per larghi tratti di campionato per lo scudetto. Al Chelsea invece i blackout furono concentrati tra fine gennaio e metà febbraio 2019: il 30 gennaio i blues furono sconfitti 4-0 a Bournemouth e dopo una vittoria per 5-0 sull'Huddersfield Town il 10 febbraio fu il Manchester City a rifilare un pesantissimo 6-0. Sarri sembrò addirittura in discussione dopo l'eliminazione dalla FA Cup a causa di una sconfitta 2-0 a Stamford Bridge contro il Manchester United, ma poi si rialzò trascinando il Chelsea al terzo posto in Premier e vincendo l'Europa League. Nell'anno alla Juventus i blackout veri e propri furono soltanto due: il primo alla terza giornata contro il Napoli (alla fine vinta 4-3) quando i biancoceri tra il 66' e l'81' subirono tre gol, il secondo alla trentunesima quando in vantaggio 2-0 a San Siro la Juventus venne ribaltata dal Milan con 4 gol in 18 minuti. A fine stagione Sarri chiuse con la vittoria dello scudetto, allora poco festeggiato dai bianconeri, oggi sicuramente rivalutato al netto dei successivi risultati ottenuti da Pirlo e in parte da Allegri.