Champions, Lazio e il rebus tamponi: pericolo falsi positivi con il metodo Uefa

Dopo i casi Mancini e Hakimi, la Uefa ha fermato anche Immobile che invece ha potuto giocare in campionato. Ecco le motivazioni...
03.11.2020 07:15 di  Antoniomaria Pietoso  Twitter:    vedi letture
Fonte: Antoniomaria Pietoso - Lalaziosiamonoi.it
Champions, Lazio e il rebus tamponi: pericolo falsi positivi con il metodo Uefa
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© foto di Insidefoto/Image Sport

LAZIO TAMPONI CHAMPIONS - Una vittoria da sogno, in rimonta, nei minuti di recupero, la Lazio ha domato il Torino e si è assicurata i tre punti. Una prova super quella dei biancocelesti che adesso tornano a pensare alla Champions League. Per la squadra di Inzaghi ci sarà la trasferta a San Pietroburgo contro lo Zenit, ancora a secco dopo le prime due gare del girone. L'incognita più grande per il mister piacentino, però, sono i tamponi della Uefa che potrebbero privarlo di qualche pedina. Come accaduto in Belgio, infatti, i parametri delle competizioni internazionali sono diversi rispetto a quelli italiani. Vi spieghiamo in dettaglio le differenze sia per quello che riguarda le soglie di margine, i test e le tempistiche. 

ITALIA - Nel campionato italiano i tamponi vengono effettuati 48 ore prima della gara e, in caso di positività, nel pre gara la negatività del soggetto può essere accertata attraverso i test antigenici quantitativi (quelli con immunofluorescenza). Qualora il tesserato risulti debolmente positivo, il giocatore può essere utilizzato solo dopo che un test molecolare classico certifichi la sua negatività entro 4 ore dal fischio di inizio. Ogni società si affida a un proprio laboratorio di fiducia per questi test.

UEFA - Diverso il discorso per i match internazionali con la Uefa che ha stipulato un accordo di esclusivita con SynLab che si occupa di processare tutti i tamponi dei club impegnati in Champions ed Europa League. La Uefa ritiene attendibili solo i tamponi classici nasofaringei senza apertura per gli antigenici. I test vengono fatti tra le 72 e le 48 ore prima del match, compatibilmente con gli impegni dei singoli club, per le squadre che giocano fuori casa (48 per le società ospitanti). Ed è per questo che oggi toccherà di nuovo ai biancocelesti che sperano di non avere brutte sorprese. I risultati arriveranno domani alla vigilia della partenza per la Russia perché SynLab ha 24 ore massimo di tempo per comunicare i responsi. Alcuni paesi, però, pretendono la ripetizione del tampone una volta arrivati dall'estero e la negatività che certifica l'arruolabilità, in questo caso, deve arrivare a sei ore dal calcio d'inizio. 

DIFFERENZA DI PARAMETRI - Il tema cardine è quello del parametro di riferimento che tanto ha fatto discutere in queste settimane. Mentre in Italia la soglia è più alta, la Uefa ha un limite molto più basso. In poche parole bastano poche tracce di virus per risultare positivi con il rischio di saltare match importanti come accaduto a Immobile, Hakimi e Mancini. Il caso di Andreas Pereira è chiarissimo con il brasiliano che è potuto scendere in campo a Bruges dopo un tampone di verifica in cui ha dimostrato che la sua fosse soltanto una falsa positività. Un tema caldo che non smette di far discutere e per cui molte società hanno già manifestato il loro disappunto.Tra oggi e domani si  saprà la verità con Inzaghi che trema e spera di avere la rosa al completo, o quasi, per la trasferta in terra sovietica. 

Pubblicato il 2/11

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