Coronavirus / Corrieri e consegne, situazione aberrante. Masucci: "Pipì in bottiglia nel furgone, non possono fermarsi"

È un periodo d'intenso lavoro per i corriere dei vari siti che offrono prodotti online. Dai più grandi ai più piccoli naturalmente, l'attenzione non è concentrata solo su Amazon. Le condizioni lavorative hanno però oltrepassato ogni limite di umanità, come raccontato dal Segretario Regionale CISL, Marino Masucci, ai microfoni di Non è La Radio, nel corso della trasmissione "Ricchi, Ricchissimi...praticamente in mutande": "Persone che stanno tenendo insieme il paese, rifornendo di merci, alcune volte anche un po' strane e non essenziali. Gente che compra Tomagotchi e roba del genere. I corrieri in questa fase sono sottoposti a pressioni produttive incredibile. Stiamo cercando di entrare come sindacato confederale. Sono sottoposti a un numero di consegne assurdo, nell'ordine delle 1500 al giorno. Per fare i bisogni fisiologici sono costretti a viaggiare con una bottiglia di plastica nel furgone perché non si possono fermare per andare al bagno. Nel 2020 mi vergogno di dire una cosa del genere. Hanno problemi di controlli in busta paga. Loro sono dipendenti di aziende conto terziste per Amazon. Principalmente cooperative, dove il controllo della produttività è spaventoso. C'è poi la logistica del capriccio, in cui non mi rendo conto che dietro ci sono carichi di lavoro eccessivi. Gente che dopo due-tre anni deve lasciare il lavoro perché uscita fuori di testa, oppure ha l'artrire e via dicendo. Sono persone come tutte noi, non possono essere soggette a questi ritmi. Amazon in questa fase ha aumentato l'occupazione precaria: usa e getta per usare una metafora calzante. Il tema è che la produttività incide sul numero degli occupati. Se io devo fare poi 1.000 consegne non posso farle fare a una persona. I carichi di lavoro sono previsti dalla legge sulla sicurezza. Noi dobbiamo uscire ad entrare in queste realtà. Le aziende di questo settore non hanno nessuna intenzione di aprire le porte. Per quanto si parli male dei sindacati fra averlo o non averlo c'è una differenza enorme. Si evitano situazioni aberranti di corrieri a cui rubano ore di lavoro. Attaccano alle 7 e gli iniziano a conteggiare la giornata alle 9.30. A Passo Corese, dove siamo entrati, attraverso denunce in Prefetture la situazione è migliorata. Prima del sindacato comunque deve venire da dentro la voglia di unirsi insieme. Il coronavirus ha portato anche a rivalutare la solidarietà".