Sarri: "Ecco perché ho lasciato la Lazio. Avevo studiato mille giocatori, ma ora..."

RASSEGNA STAMPA - Sono sempre stati i momenti difficili a generare gli eroi della Lazio, e il ritorno di Maurizio Sarri non fa eccezione. Dentro la sua scelta c’è qualcosa che va oltre l’ambizione personale: "Sono tornato perché il percorso non era finito e non potevo abbandonare il popolo laziale nel momento del bisogno", ha rivelato a Ivan Zazzaroni. In un’estate senza sogni, la Lazio ritrova un punto di riferimento.
Sarri ha detto sì quasi a scatola chiusa, e ha scelto di restare anche quando ha scoperto la verità: mercato bloccato, promesse tradite, scenari stravolti. Non ha fatto marcia indietro. Per questo entra di diritto nella galleria degli uomini della Provvidenza biancoceleste, quelli capaci di proteggere, salvare, ricostruire.
Durante il Premio Sportilia 2025, ha spiegato perché ha lasciato la Lazio a marzo: "Avevo problemi personali che non mi permettevano di dare tutto. Ora so di poterlo fare". La perdita di un amato zio, poi della madre, l’avevano svuotato. Nei primi mesi lontano dal calcio si è rifugiato nella famiglia, poi ha ricominciato a studiare. E oggi, con il mercato fermo, ci scherza su: "Negli ultimi due/tre mesi ho visto mille partite e studiato mille giocatori, ora mi ritrovo col mercato bloccato".
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