De Laurentiis: "Salernitana? Bisogna avere carte in ordine per la cessione. E su Draghi..."

Dopo un lungo silenzio stampa, torna De Laurentiis a parlare. Il presidente del Napoli ha espresso alcune sue considerazioni nella conferenza stampa avvenuta all'hotel Saint Regis di Roma. Queste le sue parole in merito alla ripartenza del campionato e sull'eventuale cessione della Salernitana:
UNA SOLUZIONE PER RIPARTIRE - "Se fossimo una Lega seria non dovremmo ripartire se ci aprono gli stadi solo al 25% degli spettatori. Non credo che Draghi sia così irresponsabile, il premier dovrebbe dire che si parte tutti il primo dicembre" . Il presidente ha poi continuato: "Perché caro Draghi, tu che hai una grande credibilità in Europa, non convinci i tuoi colleghi di resettare tutti all'unisono le partenze dei rispettivi campionati posticipandone l'inizio a una data che sia foriera di serenità, tranquillità, sul piano vaccinale?". "Siamo tutti in rosso grazie al Covid - ha specificato De Laurentiis - Bisogna trovare una soluzione per tutti, caro Draghi. Se si vuole ricominciare tutti con entusiasmo. Ti prego e ti scongiuro, c'è tanto da fare nel calcio e non è mai stato fatto nulla. Sono 40 anni che c'è una legge sbagliata e nessuno la cancella. E il governo non fa nulla".
SUPERLEGA - De Laurentiis è anche intervenuto sulla Superlega: "Florentino Perez non mi ha mai contattato. Non sono mai stato a favore della Superlega, che è una cretinata, ma Florentino ha avuto il merito di dire che le attuali competizioni non servono ai nostri bilanci".
CASO SALERNITANA - Il presidente in conferenza stampa ha anche espresso la sua sulla cessione della Salernitana da parte di Lotito, dopo avere conquistato la Serie A: "Non so in questa situazione quanto abbia giocato la diatriba personale o quanto invece ci sia solo miopia istituzionale. Certo che se so già che in Serie A non posso avere una seconda squadra, nel momento in cui sto lottando per arrivare in Serie A devo avere già le carte in ordine per un'eventuale cessione". De Laurentiis ha infine concluso: "La stessa cosa capiterà al Bari di mio figlio, ma magari la possibilità di mantenere una quota di minoranza del 10-15% quello è tutto da vedere, ma ricorsi al riguardo non ce ne sono mai stati finora e quindi non è facile prevedere. Sono quelle situazioni dove per il quieto vivere del calcio, per dare buon esempio, uno in maniera molto serena ed educata dovrebbe sedersi a un tavolo. Ma andava fatto molto prima".
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