Emergenza Coronavirus: il comunicato degli Ultras Lazio

L'emergenza Coronavirus sta catalizzando l'attenzione di tutto il mondo. Anche gli Ultras Lazio hanno voluto dire la loro attraverso un comunicato ufficiale.
"Esiste un gioco cinese orientale, il weiqi, il cui scopo è quello di controllare una zona "X" maggiore di quella controllata dall'avversario; i giocatori cercano di disporre le proprie pietre in modo che non possano essere catturate, ritagliandosi allo stesso tempo dei territori che l'avversario non possa invadere senza essere catturato.
Una premessa doverosa e una differenza sostanziale. Qui si sta giocando con le nostre vite e non c'è nulla di virtuale. Perché in quello che sta accadendo qui in Italia e nel resto del mondo non esiste nulla di casuale. Tutto è tristemente e chirurgicamente studiato a tavolino. Come in un gioco appunto, come nel weiqi.
Prima di essere ultras, siamo cittadini con un cervello pensante, attivo costantemente per smascherare i continui giochi di potere. Non abbiamo mai cavalcato l'onda del pensiero unico, quello che il mainstream ci propina ogni giorno con l'intento, preciso, di formare e deviare le menti della massa.
Abbiamo il vizio, che poi è un pregio, di non esser mai stati dei buonisti; siamo perfettamente in grado di giudicare ogni situazione, di capire subito quali siano gli attori protagonisti delle "grosse" vicende, di fare le nostre valutazioni e di trarne poi le conclusioni.
Bene, si fa per dire, con 8 mila morti e 60 mila contagiati, siamo il Paese più colpito del Mondo! Un bel primato! E questo è un dato che potete far passare come frutto di una casualità ad altri, non certo a noi. Il nostro primo pensiero, il nostro abbraccio purtroppo virtuale visti i tempi che corrono, è diretto a tutte le vittime e ai loro familiari che piangono i propri cari. Al Nord Italia, che sta soffrendo più di noi, a Bergamo, Brescia, Milano, alle zone più colpite e a quello meno colpite.
Ma a tempo debito, quando questa emergenza che ci vede rinchiusi a casa da una classe politica incapace di governare, ma soprattutto di tutelare i propri cittadini, chiederemo il conto ai responsabili. Perché, prima o poi, le responsabilità usciranno fuori. Dovranno uscire. Prima o poi qualcuno pagherà pegno per le proprie colpe. Le colpe di chi è stato connivente al cospetto del popolo italiano.
Dovranno uscire i nomi di coloro i quali hanno tradito così un popolo intero, 60 milioni di Italiani, spedendoli di fatto nelle bare, negli ospedali, chiusi nelle case...Mettendo i lavoratori in ginocchio, senza una garanzia di futuro.
Crediamo che tutta la classe dirigente, maggioranza e opposizione, destra, sinistra, centro, scienziati, informazione e lo stesso capo dello Stato siano responsabili. Chi più, chi meno. Il nostro non è un discorso politico, perché la politica, quella vera, la abbiamo abbandonata da tempo.
Il nostro è un discorso sociale, un inno alla vita, alla sopravvivenza. Da cittadini che stanno assistendo, inermi, alla fine dell'Italia. Della nostra Patria, venduta, meglio ancora, svenduta, ad altre potenze mondiali. Ci state annientando come popolo, ci venderete agli strozzini (le banche in primis, magari di altri Stati) attraverso il MES. Un comportamento in linea con il più semplice e tradizionale modello capitalista. Creare una crisi economica, studiata a tavolino, creare panico, ansia, scompiglio, tensione e prendere in mano, in maniera totalitaria, il controllo della popolazione. E, come ultimo step, arricchirsi. Proprio così, perchè alla fine di questa pandemia, qualcuno si arricchirà. Pensate solo a quando uscirà il vaccino. E mentre questo triste gioco di potere si metterà in pratica, il popolo italiano affonderà inesorabilmente.
Chi sono gli untori? Nessuno, di certo non possono esserlo i runner, o chi porta a spasso i cani come vogliono farci stupidamente credere. Chi sono i responsabili? Tutti.
Non crediamo che tutto quello cui stiamo assistendo sia accaduto per caso. Per colpa del fato. Un ripasso di geopolitica non farebbe mai male a nessuno. Degli esempi? La Cina casualmente ha occupato una parte dell'Africa? Casualmente si è impossessata del Venezuela, radendo al suolo le moschee (anche nella stessa Cina), ma costruisce e regala ad Algeri la terza moschea più grande del mondo, usando 7 mila suoi uomini per costruirla e non manodopera locale? Casualmente Hong Kong è diventata un'isola di pace?
Casualmente da 20 anni la Cina trasferisce miliardi e miliardi di euro dall'Europa senza rimetterli in circolazione? Casualmente in Europa non è morto un solo cinese (che non vengano presi due casi in esame come controprova) con o per il Covid-19?
Casualmente in Italia il virus colpisce le regioni che detengono il 60% del PIL del nostro paese?
Troppe sono le fatalità secondo noi. Ed ogni volta che qualcuno prova ad esporle queste teorie - che poi sono semplici dati di fatto per chi abbia un minimo di cultura e voglia di informarsi - viene subito accusato di essere un complottista e smentito prontamente dai media mainstream.
Per questo non resteremo a guardare, da spettatori, l'impoverimento e la distruzione del nostro paese. Serve un grande passo, sempre che lo si voglia fare, da parte dei governanti italiani per far ripartire l'economia. Si sospendano i mutui, le utenze, gli affitti. Si diano soldi agli italiani come stanno facendo altri paesi. Non 600 euro una tantum. Quelli teneteveli. Vi salteranno i piani? Problemi vostri. Siamo cittadini, non marionette.
Soprattutto adesso, si aiutassero le strutture ospedaliere d’Italia. Come abbiamo fatto noi con il San Paolo di Civitavecchia, raccogliendo fondi per l’acquisto di auto respiratori e mascherine per il reparto di rianimazione. Come hanno fatto gli ultras di tutta Italia, i personaggi famosi e non. Ma come non ha fatto lo Stato.
Politici, che prima andavano in Parlamento in primis per meri interessi personali, adesso non ci vanno proprio più, se non una volta a settimana. Mettendo a nudo la propria indole e il proprio menefreghismo. Insomma, l’esercito nelle strade e Montecitorio a casa.
A tutti gli altri che lavorano sodo rischiando, tanto di cappello e massima stima e riconoscenza per tutto quello che stanno facendo. Ai medici e agli infermieri tanto onore.
Intanto, naturalmente, l'augurio, il pensiero principale è quello di tornare alla normalità. Il prima possibile. Che il popolo italiano smetta quanto prima di piangere i propri familiari. Poi faremo i conti.
Non basterà di certo la ripresa del campionato a farci rimanere in silenzio. Resteremo certamente vigili sull’evoleversi delle cose, a quello che accadrà anche in questo campo, senza farci fregare da nessuno. Da Laziali, così come è sempre stato.
Ma quando la giostra ripartirà - e ripartirà visti gli enormi interessi che ruotano intorno al mondo del pallone - nulla sarà come prima. Che non sia un contentino il calcio - strumento che mette sempre tutti d'accordo - da dare in pasto ad un popolo affamato. Che non sia oppio per i popoli, per farli “calmare”, distrarre, accontentare.
Che la ripresa, sia accompagnata da risposte e aiuti concreti per il Paese. Altrimenti tenetevelo il vostro campionato. Altrimenti ci opporremo con fermezza, con intelligenza, ma non faremo passare l'ennesima buffonata.
L'unica bandiera che deve tornare a sventolare è il tricolore italiano. Il vero scudetto, ancor di più di quello che ci stavamo meritando sul campo, è che la gente possa tornare a condurre una vita dignitosa.
È finito il tempo dell’inganno, basta false promesse.
Alla teoria del pipistrello non ci abbiamo mai creduto, prendete per il culo qualcun altro.
Siamo chiusi a casa per non contrarre il virus, per riuscire quando moriremo di fame.
SALVATE IL PAESE, FATELO CON LA DIGNITÀ CHE NON AVETE MAI AVUTO.
Ultras Lazio"