Lazio, Di Canio: "Le esultanze all’Olimpico? Bei momenti, oggi possibile solo da allenatore"

Da dodici anni ormai Paolo Di Canio ha appeso gli scarpini al chiodo, ma il calcio continua a essere un elemento centrale nella sua vita. Prima le esperienze da allenatore, poi la nuova avventura da opinionista a Sky Sport. E proprio attraverso gli studi milanesi l’ex attaccante ha risposto ad alcune domande degli abbonati alla televisione satellitare, svelando i suoi sogni per il futuro. Come quello di sedere un giorno sulla panchina del West Ham, club che ne ha segnato la carriera tanto quanto la Lazio: “Il claret and blue ce l’ho nel cuore ed è un sogno che rimane lì. Sono molto felice di quello che ho ottenuto in Inghilterra, da italiano essere ricordato così è motivo d’orgoglio”. Un altro appassionato chiede invece a Di Canio quanto gli manchino le esultanze all’Olimpico sotto la Curva Nord. Tante quelle vissute in biancoceleste: “Non lo dico per fare quello diverso da altri che hanno giocato trent’anni e rimpiangono sempre quei momenti, io sono atipico. Per ogni giorno della mia carriera ho pensato prima o poi sarebbe finita. Non voglio dire che non mi emozioni rivedere certe immagini perché fanno parte dei ricordi, del mio vissuto. Solo ora capisco quante emozioni e arrabbiature ho dato ai tifosi, la bellezza di un gesto di cui sono stato artefice. Ho una malinconia gioiosa: sono triste perché rappresentano il mio passato, ma felice per aver vissuto quei momenti. Non mi mancano perché so che non potrei più farlo, sono un romantico realista. Potrei solo pensare di tornare ad esultare come allenatore. Sono cose che tengo nel cuore, è bello siano accadute”. Emozioni che in cuor suo Di Canio spera un giorno di tornare a vivere nella nuova veste da tecnico.
UNO SCATTO CONTRO IL VIRUS, L'INTERVISTA A ROSI